One Cut of The Dead

One Cut of the Dead di Ueda Shinichiro è il settimo progetto nato dal workshop “Cinema Project”, creato sotto l’egida della Enbu Seminar, una scuola di Tokyo per aspiranti attori e registi. Dopo aver realizzato una serie di cortometraggi per i quali ha ottenuto svariati riconoscimenti, Ueda ha esordito nel cinema commerciale nel 2015, con uno degli episodi del film Neko Bunnoyon (“Cats Quarters”). Tuttavia, è ancora quasi un esordiente, così come gran parte del cast e della troupe. Inutile dire che il suo budget era quasi inesistente.

One Cut of the Dead, scritto e montato dallo stesso Ueda, inizia come il “making of” di un film di zombie girato in una fabbrica abbandonata fra le colline. Il regista (Hamazu Takayuki) è un perfezionista scorbutico e sudaticcio che, oltre a far impazzire gli attori con le sue pretese, sta per avere un attacco di nervi perché il produttore ha avuto la brillante idea di girare l’intera storia in un unico piano sequenza di trenta minuti per la televisione.

Dopo oltre quaranta riprese, la fabbrica viene attaccata da veri zombie, solo che, invece di invitare tutti a mettersi in salvo, il regista continua a girare, convinto di catturare immagini splendide che gli permetteranno di dare una svolta alla sua carriera. Ma c’è un problema: i terrorizzati attori e membri della troupe vengono trasformati, uno per uno, in veri morti viventi e il grande film del regista rischia di avere come unici spettatori gli zombie stessi.

Fin qui il film è una commedia slapstick girata con energia esagerata e ritmo affannoso, dove la trovata comica più divertente è il regista fuori di testa che, nel pieno del caos, continua ad essere ossessionato dalla propria “arte”. 
A metà strada, però, proprio mentre la comicità sta esaurendo la sua forza, la storia ha una svolta sorprendente che infonde agli eventi nuova energia e un diverso filo conduttore. Siamo ancora di fronte a una commedia, ma una di quelle che suscitano vero apprezzamento per la professionalità e la passione dei suoi realizzatori, tutti sconosciuti ma meritevoli di maggior notorietà, zombie inclusi.

Ueda Shinichiro

Ueda Shinichiro è nato nel 1984 nella prefettura di Shiga e ha iniziato a girare film con una Handycam mentre era ancora alla scuola media. Nel 2009, a 25 anni, ha fondato la cooperativa di produzione cinematografica Panpokopina. Fino ad oggi Ueda ha realizzato 13 film, che hanno partecipato a oltre 20 festival in Giappone e all’estero e hanno vinto complessivamente 46 premi. Il suo esordio nel cinema commerciale è avvenuto con un episodio di4/Neko, un film antologico sui gatti, nel 2015.

FILMOGRAFIA

2011 – Okome to Oppai (short)
2011 – Koisuru Shosetsuka (short)
2014 – Kanojo no Kokuhaku Ranking (short)
2014 – Last Wedding Dress (short)
2015 – Nekomanma (segment)
2015 – Take 8 (short)
2018 – One Cut of the Dead
Mark Schilling
FEFF: 2018
Regia: UEDA Shuichiro
Anno: 2018
Durata: 82
Stato: Japan

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