INTERNATIONAL FESTIVAL PREMIERE
She Is Me, I Am Her
t.l. Lei è me, io sono lei
ワタシの中の彼女 (Watashi no Naka no Kanojo)
Japan, 2022, 69’, Japanese
Directed by: Nakamura Mayu
Screenplay: Nakamura Mayu
Photography (color): Tsuji Tomohiko
Producer: Asano Hirotaka
Cast: Nahana, Asada Miyoko, Uemura Yu, Urabe Fukako
Date of First Release in Territory: November 26th, 2022
La pandemia è arrivata e si è quasi del tutto conclusa senza che in Giappone venisse realizzato quasi nessun film sull’argomento - a differenza del grande tsunami giapponese dell’11 marzo 2011, una tragedia che ha ispirato decine di film nipponici, tra fiction e non. Le ragioni di questa differenza sono un po’ un mistero, sebbene uno dei fattori sia indubbiamente di tipo visivo: gli attori che parlano attraverso una mascherina non sono propriamente adatti per il cinema.
È per questo che il film antologico in quattro episodi della regista Nakamura Mayu She Is Me, I Am Her, che ha come tema principale l’isolamento e la solitudine portati dalla pandemia, è un’eccezione molto gradita.
Nei quattro episodi che lo costituiscono e che sono stati tutti sceneggiati da Nakamura, ci sono sì le mascherine, ma il dolore delle protagoniste principali – tutte interpretate dalla versatile ed esperta Nahana – è tutt’altro che smorzato. Il film sostiene in modo eloquente la tesi dell’importanza di analizzare in modo creativo l’impatto della pandemia su esistenze normali o anche non proprio comuni.
Malgrado il loro elemento comune, comunque, i quattro episodi funzionano bene anche come narrazioni autonome, e Nahana, che nel film compie un vero e proprio tour de force interpretativo, entra perfettamente nei panni di quattro personaggi completamente diversi.
Nel primo episodio, Among the Four of Us, è Nanae, una di tre amiche senza peli sulla lingua che all’università facevano parte dello stesso gruppo teatrale e che dopo vent’anni si ritrovano in un parco di notte, tenendosi però a distanza. Dopo aver tolto le mascherine e aver fatto un brindisi, la loro conversazione inizia a girare intorno a Sayoko, una componente del gruppo che è assente, la cui carriera di attrice emergente è stata interrotta da uno scandalo. Man mano che le rivelazioni si susseguono, emerge chiaramente che Sayoko è il collante di questo trio in modi sorprendenti, rivelatori e tragici.
Nel secondo episodio, Someone to Watch Over Me, Nahana veste i panni di una donna che accoglie in lacrime il fattorino che le consegna del cibo a domicilio e gli chiede di punto in bianco di fermarsi a mangiare con lei il cibo ordinato. Mentre il ragazzo si avventa sul cibo, la donna sorride e tra loro si crea uno strano legame: un ordine tira l’altro e il ragazzo, sempre lo stesso, manifesta ogni volta il medesimo sano appetito. Vengono rivelati dei segreti, compresa la ragione per cui la protagonista socialmente impacciata prova piacere nel guardare qualcuno ingurgitare cibo.
Nella terza parte, Ms. Ghost, Nahana interpreta una scaltra lavoratrice del sesso che, nelle sue ronde notturne, incontra una senzatetto più anziana (Asada Miyoko). Entrambe un tempo aspiravano a diventare attrici – avevano persino interpretato Nina ne Il gabbiano di Cechov – ma il destino, pandemia compresa, le ha costrette a intraprendere percorsi diversi, e meno nobili. Tratto da una storia vera, questo episodio ha l’epilogo più inquietante e triste dei quattro.
Nell’ultima storia, Deceive Me Sweetly, Nahana diventa una gentile donna cieca alla quale fa visita un giovane truffatore telefonico (Uemura Yu) che afferma di dover recuperare del denaro per l’anziana madre della donna. Prima di dargli il denaro, però, lei gli chiede di toccargli il viso e, come negli episodi precedenti, la storia ha una svolta che conduce a una conclusione soddisfacente e confortante.
Girato con un budget minimo, il film ha l’aspetto di un workshop per attori: anche se li vediamo nel mondo reale, quasi sembrano sul palcoscenico. La qualità del cast è uniformemente alta, come nel caso di Urabe Fukako, che appare nel primo episodio ed è stata altrettanto superba in un altro film antologico, Il gioco del destino e della fantasia di Hamaguchi Ryusuke. Proprio come quest’ultimo capolavoro ingiustamente sottovalutato, She Is Me, I Am Her è una pellicola ben realizzata ed anche un documento rappresentativo dell’epoca attuale.
Nakamura Mayu
Nakamura Mayu si è laureata in belle arti nell’ambito del Graduate Film Program alla New York University. Nel 2006 ha realizzato il suo primo lungometraggio, The Summer of Stickleback. Nel 2012 il documentario Lonely Swallows: Living as the Children of Migrant Workers, si è aggiudicato il gran premio per i documentari al Brazilian Film Festival. È seguito Alone in Fukushima, documentario su un uomo che si prende cura degli animali abbandonati dopo il disastro della centrale nucleare di Fukushima. Nakamura è tornata alla fiction con il thriller psicologico Intimate Stranger (2022) e il film antologico sul tema della pandemia She Is Me, I Am Her.
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
2006 – The Summer of Stickleback
2012 – Lonely Swallows: Living as the Children of Immigrant Workers
2015 – Alone in Fukushima
2019 – Watch Out for the Patriot! – Kunio Suzuki
2021 – Among Four of Us
2022 – Intimate Stranger
2023 – She Is Me, I Am Her