Making Waves – Navigators of Hong Kong Cinema
JOHNNIE WITHOUT A GUN – Tribute to Johhnie To
Sparrow
t.l. Passero
文雀 (Man jeuk)
Hong Kong, 2008, 87’, Cantonese
Directed by: Johnnie To
Screenplay: Milkyway Creative Team, Chan Kin-chung, Fung Chih-chiang
Photography (color): Cheng Siu-keung
Editing: David Richardson
Music: Xavier Jamaux, Fred Avril
Producer: Johnnie To
Cast: Simon Yam (Kei), Kelly Lin (Chung Chun-lei), Lam Ka-tung (Bo), Law Wing-cheong
(Sak), Kenneth Cheung (Mac), Lo Hoi-pang (Fu Kim-tong), Lam Suet (Lung)
Date of First Release in Territory: June 19th, 2008
Giocoso e sempre ansioso di compiacere il suo pubblico, Sparrow, il poliziesco di Johnnie To del 2008 che parla di borseggiatori, è arrivato nei cinema come un fresco diversivo dai thriller più cupi e acclamati del regista. Frutto di un progetto portato avanti per passione nell’arco di tre anni, nelle pause tra la realizzazione di film come Exiled (2006) e Mad Detective (2007), questa briosa avventura di To trabocca di eleganti coreografie e di orgoglio per la sua città natale.
Sparrow si apre con una graziosa presentazione dei protagonisti: una banda di quattro ladruncoli che percorrono le strade della città rubando portafogli. La vita è decisamente piacevole per questo rilassato gruppetto, che altrimenti trascorre le giornate a poltrire in un caffè locale vecchio stile, a giocare d’azzardo nelle bische clandestine o semplicemente a girare in bici per la città con una macchina fotografica in mano, scattando foto ai passanti.
Per i borseggiatori (“passeri” nel gergo cantonese) i bei tempi rischiano però di finire quando entra in scena un’enigmatica donna proveniente dalla Cina continentale. Sempre in fuga da misteriosi uomini in giacca e cravatta, Chung Chun-lei (Kelly Lin) viene fotografata per strada da Kei (Simon Yam), uno dei ladri, e lentamente inizia a introdursi nella cerchia della banda. Chung avvicina i quattro uomini uno ad uno, e apparentemente sembra consapevole del loro gioco ed esperta nello schivare le persone. Ma a che gioco sta giocando e chi sono gli uomini che le stanno alle costole?
Preparato così l’ambiente per eleganti incontri chiarificatori tra borseggiatori di classe e duelli di ingegno, To e il suo team si lanciano in una sfilza di scene divertenti, a volte argute e ingegnose, altre completamente folli. Oggetti di scena come palloncini e vasche di pesci vengono inseriti a caso nell’azione, mentre momenti carichi di atmosfera conferiscono improvvisamente un taglio allegramente astratto alla storia. Anche certe caratteristiche dei musical classici fanno la loro comparsa, con allestimenti dai tocchi europei e hollywoodiani vecchio stile inseriti in ambientazioni hongkonghesi. Sebbene i personaggi non si mettano improvvisamente a cantare – To esplorerà quel territorio più tardi, con Office (2015) e Chasing Dream (2019) – in tutto il film la musica di Xavier Jamaux e Fred Avril risuona e porta avanti la storia, con melodie che alternano lounge ed exotica, jazz e blues, tornando sempre a un ritornello orecchiabile.
Simon Yam incanta nel ruolo del compassato protagonista fin dalla sequenza iniziale quando, in abito beige e tutto sorridente, vede un uccellino vagabondo entrargli in casa. Lam Ka-tung, Kenneth Cheung e Law Wing-cheong completano la banda nel ruolo di buffi aiutanti e contribuiscono a far emergere il tema della fratellanza tanto caro a To, mentre Kelly Lin e Lo Hoi-pang nei panni di un curioso personaggio della vecchia guardia, sono altrettanto piacevoli da guardare.
Oltre a catturare gli scambi di alto livello armoniosamente coreografati, il film di To è prodigo di attenzione verso la stessa Hong Kong. Le riprese di Sparrow erano già in corso quando gli abitanti di Hong Kong iniziarono a preoccuparsi seriamente dell’eredità culturale locale e del paesaggio urbano in evoluzione, soprattutto alla luce delle importanti e impopolari demolizioni del vecchio Central Star Ferry Pier e del Queen’s Pier, decise dal governo tra il 2006 e il 2008. I cineasti hanno compiuto sforzi ben precisi per immortalare le vecchie vedute su celluloide. Visto oggi, a distanza di 15 anni, il film è una bella botta di nostalgia per il pubblico di Hong Kong che vi individua punti di riferimento ormai scomparsi, dall’insegna al neon di una sala da biliardo che brilla su una strada bagnata dalla pioggia a Kwun Tong a una vecchia caffetteria a Tin Hau. Quando, accanto ai titoli di coda, compaiono foto in bianco e nero di vecchi quartieri come Sheung Wan, Sparrow chiarisce di essere una celebrazione di Hong Kong tanto quanto un puro intrattenimento cinematografico.
BIO & FILMOGRAFIA: vedi Life Without Principle