A/B side VIBES. Greatest Hits from ‘80s & ‘90
Tribute to Jang Sun-woo
The Road to the Racetrack
t.l. La strada verso la pista
경마장 가는 길 (Gyeongmajang ga-neun gil)
South Korea, 1991, 138’, Korean
Directed by: Jang Sun-woo
Screenplay: Jang Sun-woo, Ha Il-ji, based on the novel by Ha Il-ji
Photography (color): Yoo Young-kil
Editing: Kim Hyun
Production Design: Kim Yoo-jun
Music: Kim Su-cheol
Producer: Lee Tae-won
Cast: Kang Su-yeon (J), Moon Sung-keun (R), Kim Bo-yeon (R’s wife), Yoon Il-joo (R’s father), Kwon Il-jeong (R’s mother), Lee In-ok (R’s older sister)
Date of First Release in Territory: December 21st, 1991
R (l’uomo) sta tornando in Corea dopo aver studiato a Parigi per sei anni. Prima di andare nella città di Daegu da sua moglie e suo figlio, incontra all’aeroporto J (la donna). Vari anni prima i due hanno avuto una storia a Parigi. R ha persino scritto la tesi di laurea di J al posto suo. Poi, due anni fa, J è rientrata a Seoul dove da allora insegna e fa attività accademica.
R sa bene ciò che vuole. Vuole divorziare dalla moglie, una donna della classe operaia, e riprendere la sua storia con J, che dal canto suo è felice di ritrovare R e di passare del tempo a chiacchierare con lui, ma non vuole andarci a letto. Inoltre, la moglie di R si rifiuta di considerare anche solo l’ipotesi di un divorzio. È così che inizia una lunga e imbarazzante situazione di stallo, con R che cerca di parlare alle due donne per convincerle a dargli quello che vuole, ma la situazione non fa che girare in tondo.
The Road to the Racetrack è basato sull’omonimo romanzo del 1990 di Ha Il-ji, elogiato dai critici letterari dell’epoca per il suo approccio modernista e la critica spietata degli intellettuali contemporanei. Jang Sun-woo dichiara che il romanzo lo ha intrigato anche per l’ampio uso del dialogo, che si presentava come totalmente insensato, eppure sembrava contenere molta verità. Di certo, tra tutte le opere di Jang Sun-woo, questa è la più incentrata sui dialoghi. R usa il discorso come una specie di arma, come un modo per distruggere le resistenze altrui, mentre J utilizza il dialogo come mezzo per divagare, per spingere la conversazione lontano da ciò che lei non vuole affrontare. Il risultato è che le loro conversazioni continuano a girare su se stesse e a ripetersi, il che può anche risultare esasperante per molti spettatori, ma è fondamentale per ciò che il regista sperava di ottenere con il suo film.
Tra l’altro i dialoghi, a tratti sessualmente molto espliciti, hanno portato a un braccio di ferro con i censori. Pare che l’attore Moon Sung-keun si sia presentato negli uffici della censura per fare una sdegnata arringa difensiva del film, che ha avuto l’effetto di far togliere il veto. Nemmeno la copertura mediatica della polemica o il fatto che alcuni critici descrivessero la storia come “pornografica” ha compromesso i risultati al botteghino di questo film che si è classificato come uno dei campioni d’incasso coreani dell’anno in cui è uscito.
Il pubblico contemporaneo vedrà The Road to the Racetrack da una prospettiva alquanto diversa dopo la scomparsa dell’attrice Kang Su-youn, avvenuta lo scorso anno. Questa, infatti, rimane una delle sue interpretazioni di maggior rilievo e lei stessa ha definito il film come uno dei quali andava maggiormente fiera. Dev’essere stato sicuramente un ruolo impegnativo da interpretare, per via della sua struttura circolare e della narrazione anticonvenzionale, ma come sempre Kang è entrata completamente nel personaggio e ha lasciato un segno indimenticabile.
BIO & FILMOGRAFIA: vedi Lies