EUROPEAN PREMIERE
In Competition for the Mulberry Award for Best Screenplay
Yudo
湯道 (Yudo)
Japan, 2023, 126’, Japanese
Directed by: Suzuki Masayuki
Screenplay: Koyama Kundo
Photography (color): Ehara Shoji
Editing: Taguchi Takuya
Art Direction: Abeki Yoji
Music: Sato Naoki
Executive Producer: Mori Kensei
Cast: Hamada Gaku, Hashimoto Kanna, Ikuta Toma, Terajima Susumu, Emoto Akira
Date of First Release in Territory: February 23rd, 2023
L’esperienza delle
onsen (sorgenti termali) giapponesi è da molto tempo oggetto di fascino per gli stranieri, che si tratti di turisti a cui servono consigli su un argomento delicato come i tatuaggi o di esperti che scrivono guide sulle
onsen.
L’umile sento (bagno pubblico), invece, riceve meno attenzione. Un tempo presenti in ogni quartiere cittadino giapponese, i sento sono caduti rapidamente in disgrazia negli anni Settanta del secolo scorso, quando i bagni privati sono diventati una dotazione standard di case e appartamenti.
Yudo, toccante commedia di Suzuki Masayuki, è una dichiarazione d’amore al sento e immerge lo spettatore in un caldo bagno di nostalgia, pur essendo ambientata nel presente.
Tratta da una sceneggiatura originale di Koyama Kundo, che ha al suo attivo anche un film vincitore dell’Oscar come
Departures, la storia di Yudo ci riserva poche sorprese, ma questo non è realmente rilevante. Il piacere vero è quello di indugiare visivamente sul sento del film, una perla dell’architettura dei bagni pubblici di epoca Showa (1926-1989) che la macchina da presa di Suzuki esplora amorosamente in ogni dettaglio, dalla caldaia alimentata a legna alle bottigliette di latte che i clienti tracannano.
Già in
Thermae Romae, una commedia del 2012 sui viaggi nel tempo, uno zelante architetto termale dell’antica Roma finisce nel Giappone di oggi e scopre i segreti dell’evoluta (per gli standard dell’antica Roma) cultura termale nipponica. In
Yudo tutto si svolge in una realtà parallela e un po’ nebulosa dove lo
yudo (“la Via del bagno”) è una disciplina trasferita di generazione in generazione da “maestri” che hanno scandagliato l’estetica e le profondità spirituali dell’immersione nell’ofuro (bagno).
La storia è però incentrata sul Marukin, il sento di una non ben definita e pittoresca cittadina gestito dall’onesto e accigliato Goro (Hamada Gaku) coadiuvato dalla vispa e capace Izumi (Hashimoto Kanna). I due si occupano di un gruppetto di clienti abituali le cui stranezze sono materia di divertimento.
A creare scompiglio arriva da Tokyo il fratello maggiore di Goro, Shiro (Ikuta Toma), un architetto fallito che ha ereditato una quota del sento dopo la morte del loro padre, avvenuta due mesi prima (lui non si è nemmeno presentato al funerale). Shiro ha il progetto di demolire il bagno pubblico e di costruirci sopra un condominio.
Goro si oppone, tanto da buttare il progetto del fratello nel fuoco che alimenta il sento, mentre Izumi e i clienti abituali fanno abbassare la cresta a questo arrogante bellimbusto di città: un brizzolato chef (Terajima Susumu) si rifiuta sgarbatamente di servirlo nel suo ristorante di noodle, un anziano eremita che rifornisce di legna il sento (Emoto Akira) lo istruisce cripticamente sulle tecniche e i misteri del bagno.
In questo film, comunque, c’è ben poco di categorico, compresa la riluttanza di Goro a vendere: lui sa che il sento è un pozzo senza fondo e il futuro è cupo. Ma quando cambia idea, un’indignata Izumi, che ama il sento, prende e se ne va – e i due fratelli capiscono ben presto chi lo stava davvero portando avanti. Come convincerla a tornare sui suoi passi?
Ikuta, Hamada e Hashimoto sono tutti attori di talento, come gran parte del cast di supporto, in particolare Kohinata Fumiyo, che ha una dedizione ultrasincera per lo yudo.
Yudo può essere definito allo stesso modo in cui Izumi descrive appassionatamente il sento: un luogo dal quale trarre ricordi piacevoli (e che riducono lo stress).
Suzuki Masayuki
Suzuki Masayuki (Tokyo, 1968) ha esordito alla regia nel 1999 con
GTO: Great Teacher Onizuka, adattamento di un manga prodotto dalla rete televisiva Fuji TV. Tra le varie serie tv di successo dirette dal regista per la Fuji ci sono
Long Vacation (1994),
The King’s Restaurant (1995),
Shomuni (1998) e
Furuhata Nosaburo (1999). Ha continuato a lavorare per la Fuji TV come regista e come produttore esecutivo mentre girava film per il cinema tratti per la maggior parte da serie tv di successo della Fuji, come il dramma giudiziario
Hero (2007) e il giallo
Masquerade Hotel (2019).
Yudo, il suo primo film a essere presentato al FEFF, è tratto da una sceneggiatura originale di Koyama Kundo.
FILMOGRAFIA SELEZIONATA
1999 – GTO: Great Teacher Onizuka
2007 – Hero
2011 – Princess Toyotomi
2019 – Masquerade Hotel
2021 – Masquerade Night
2022 – Yudo