12 Storeys

Un ritratto intriso di humour nero della vita di tre famiglie dentro un palazzone di Singapore. Il film ha alcuni punti in comune col primo film di Eric Khoo, Mee Pok Man, una cupa storia d'amore su un rivenditore di noodle ossessionato da una prostituta, che era stato presentato a vari festival due anni fa. Con un ritmo pla- cido a tableaux ricorrenti ambientati in quegli sterili blocchi abitativi, e con un cast di personaggi quasi tutti disperati a livello emotivo, 12 Storeysoffre un ritratto altrettanto deprimente della vita nella repubblica dell'Asia meridionale. Il marchio di fabbrica di Khoo, ossia raffrontare l'immagine ufficiale di Singapore con la sua più tragica realtà, ci colpisce fin dall'inizio: un programma radio proclama "Singapore! Numero 1!", mentre un uomo si suicida lanciandosi dal dodicesimo piano di un casermone, e il tonfo del suo corpo sull'asfalto non disturba affatto il placido albeggiare. Da qui in poi il film segue le vite intrecciate ma distinte di tre gruppi in quello stesso edificio. Il film, girato in super16mm è stato gonfiato in 35mm con discreti risultati, e le altre caratteristiche tecniche sono buone anche se modeste, tenendo presente che la lavorazione è durata solo 14 giorni. Khoo ha lavorato nove mesi alla sceneggiatura, ma durante le riprese ha lasciato libertà d'improvvisare ai suoi attori. Da notare che si tratta del primo film di Singapore - la cui industria cinematografica si era praticamente estinta 25 anni or sono - ad essere invitato ufficialmente al Festival di Cannes.
Derek Elley
FEFF: 1999
Regia: Eric Khoo
Anno: 1997
Durata: 104'
Stato: Singapore