Il primo lungometraggio di Li Hong, una giovane regista di Shanghai, rappresenta una scoperta con alcune sorprese. Anche se parla della scarsa determinazione da parte di un giovane, il film non è nè triste, nè violento, nè introverso. Anzi, è un film caloroso, spesso divertente, una miscela curiosa di realismo e onirismo (con sequenze in animazione). E anche se le prime immagini - in cui il protagonista s'infatua di una bella ragazza - potrebbero indurre a credere che si tratti di un racconto sul primo amore, non è neppure questo.
Zhu Bo è un apprendista maestro che proviene dalle campagne e che non è proprio un modello di studente. Quando viene mandato ad istruire Mang-mang, un ragazzino maltrattato dal padre, Zhu scopre che lui gli assomiglia molto: è un sognatore che si perde nelle proprie fantasie e gli manca l'incoraggiamento per migliorare. I due diventano amici. Li seguiamo fino al momento dei rispettivi esami cruciali, tramite scene di vita quotidiana nelle viuzze di Shanghai e nella scuola di Zhu. Il finale commovente, ben orchestrato, lascia perfino spazio a un eventuale seguito alla vicenda di Zhu.
La regista Li sa cogliere con amore il senso della vita comune a Shanghai, senza nulla di turistico o di romantico. Le musiche ardenti di Fan Tao accrescono l'aspetto onirico, fuori dal mondo, del film. L'impressione finale è un'assoluta semplicità, con più di qualche aggancio a Truffaut.
Derek Elley