Con un'imagerie bizzarra e uno humour derivato da Roger Corman e dai film horror italiani, il regista emergente Rico Maria Ilarde supera la difficoltà di un budget "pito-pito", ovvero ultraminimo, e sforna il suo esempio di suspense, orrore misterioso, intensa passione e verità surreali.
Quando è scelto per un prestigioso concorso letterario all'estero, Mark, uno studente universitario con l'ambizione di diventare uno scrittore horror, si isola in un rifugio nella giungla appartenente a suo zio per creare quell'opera letteraria che darà dimostrazione del suo talento. Ma rimasto solo, Mark soffre di un grave caso di blocco dello scrittore. Mentre cerca di vincere la sua disperazione Mark si imbatte in un misterioso contadino, Ben, il quale gli dà un seme dall'aspetto strano, garantendogli che può porre termine a tutte le sue frustrazioni.
Sebbene scettico, Mark pianta il seme che velocemente cresce sviluppando un frutto di proporzioni umane. Quando il frutto maturo cade a terra, una donna nuda, bellissima, dall'aspetto di una dea, saluta lo sbalordito scrittore. Nasce una storia d'amore ed il blocco dello scrittore scompare rapidamente. Egli sperimenta ciò che Ben aveva definito "una felicità incomparabile". Però, contravvenendo al consiglio del saggio, Mark aveva piantato il seme durante una notte di luna piena e presto scopre che la storia della bellezza è conservata meglio nelle pagine di un libro lasciato chiuso.
Ilarde è uno dei pochi registi attivi nelle Filippine capaci di combinare l'attenzione al cinema occidentale, il senso della metafora ed un approccio creativo con le forme cinematografiche a basso budget. Vagamente derivante da un mito popolare tipo Golem, Woman of Mud rappresenta, nella visione di Ilarde, un visione ironica del processo creativo, la fantasia della creazione trasformata in incubo e un sottotesto sui pericoli del disordine.
Roger Garcia