Non sorprende che Beautiful Boxer possa diventare il più recente cult movie thailandese. La trama, basata sulla storia vera di Nong Tum, un kickboxer travestito che alla fine si è operato per cambiare sesso, non fa fatica ad attirare l’attenzione del pubblico del mondo intero. Il regista Ekachai Uekrongtham è bravissimo nel mostrare quello che va sottolineato, inserendo nel cast l’ex Miss Thailandia nel ruolo della madre del pugile, e con la partecipazione straordinaria di una vera lottatrice giapponese di wrestling come sfidante di lui/lei.
In termini di bontà cinematografica, Beautiful Boxer ha sia meriti che demeriti. Il regista mostra troppe scene spettacolari del protagonista Nong Tum, come si vede chiaramente nella prima sequenza, quando un giornalista singaporese cerca di rintracciarlo. Ci vogliono quasi cinque minuti per rivelare il suo volto. C’è troppo spettacolo inutile. Si vedono danze thailandesi, danze occidentali, kickboxing thailandese e altro, tutto in un solo film! Di tutte queste sequenze spettacolari, vale la pena di vedere quelle sul kickboxing. È la prima volta in vita mia che guardo intenzionalmente il kickboxing thailandese. Il conflitto interiore del protagonista, diviso tra l’essere pugile e l’essere donna, è davvero toccante. Di tutta la recente ondata di film che sfruttano il tema del travestitismo dopo il successo mondiale di Iron Ladies, questo resta il migliore.
Anchalee Chaiworaporn