The House of 72 Tenants è adattato da una famosa commedia teatrale; alla sua uscita nel 1973, questo film di Chor Yuen segnò un evento epocale. Girato in cantonese alcuni anni dopo che l’industria era già dominata dalle produzioni in mandarino, il film fu campione d’incassi dell’anno, e rinvigorì la commedia in cantonese degli anni Settanta.
I 72 inquilini del titolo vivono in un’area degradata che dà su To Shan Street. Questo gruppo colorito è povero di denaro ma ricco di spirito di vicinato; tutti si aiutano e restano altruisti malgrado avversità come il razionamento dell’acqua. Non tutto però è un idillio: le pecore nere della comunità sono i proprietari, Chow Bing-ken (Tien Ching) e Pat Koo (Hu Chin), che sfruttano gli affittuari in ogni occasione. Quando i due si riducono a trattar male la loro ragazza di servizio Ah Heung (Ching Li), a usare dei poliziotti corrotti per liberarsi di personaggi scomodi come il calzolaio Fat Chai (Yueh Hua), e tentano infine di vendere l’edificio, gli affittuari si uniscono e progettano la rivalsa.
The House of 72 Tenants è una coproduzione tra la Shaw Brothers e la Television Broadcasts Ltd, sovrabbondante di volti famosi, a partire dagli stessi inquilini fino a un diluvio di camei. Ciascun personaggio viene nominato all’apparire sullo schermo, e tuttavia la comicità incalzante previene il senso di sovraffollamento che potrebbe derivarne. L’intero film è stato girato in studio, il che dà un’impressione teatrale, concentrando gli avvenimenti in punti fissi; intanto la sceneggiatura consente uno sviluppo compiuto dei personaggi principali. Nonostante questo set d’impianto teatrale sia evidentemente avulso dalla realtà, Chor Yuen è riuscito a radicare il film nella situazione di Hong Kong del tempo, inserendovi brandelli di attualità: ad esempio, l’oltraggiosa caricatura di un poliziotto corrotto e una scena esilarante che vede i pompieri usare il piano “dollari in cambio dell’acqua”. L’assortimento dei personaggi presenta un vivace spaccato della società, dai venditori ambulanti agli immigrati recenti fino ai laureati disoccupati, tutti ruoli in cui il pubblico dell’epoca si poteva identificare facilmente, mentre li vedeva battersi contro le avversità e le autorità corrotte.
Tim Youngs