Ambientato in un villaggio della campagna dello Shandong, il film narra le vicende di Nonna Jiu’er, della sua distilleria di sorgo rosso e del Nonno, attraverso la voce di colui che presumibilmente è loro nipote. Primordiale ed appassionato nello spirito e nelle immagini, il film si svolge come fosse un racconto di famiglia tramandato oralmente, ma la linearità della sua struttura narrativa, il corso drammatico degli eventi e ciò che questi fanno intuire vanno ben oltre il folklore, e trasformano il film in un’allegoria storica.
Barattata dal padre per il prezzo di un mulo, Jiu’er è sulla via delle proprie nozze con il lebbroso proprietario della distilleria, quando un attacco improvviso da parte di un emulatore del Bandito dal Colpo Magico la costringe ad avere il suo primo incontro faccia a faccia con uno dei portatori della portantina nuziale, il Nonno. Costui la deflora durante il tradizionale viaggio di ritorno a casa. Quando poi lei prende il controllo della distilleria, in seguito alla misteriosa morte del marito, impone grandi riforme nei rapporti di lavoro, in senso democratico, e alla fine accetta il Nonno come suo compagno. La prosperità del traffico di vino di sorgo e la nascita del padre del narratore sembrano indicare che il villaggio sta andando verso l’abbondanza. Ma quando questo momento viene violentemente interrotto dai soldati giapponesi, che assaltano il villaggio e massacrano alcune persone in un’esecuzione pubblica, Jiu’er incita gli uomini della distilleria alla vendetta.
Sorgo Rosso sottopone a critica tutte le possibili forme di oppressione: la tirannia patriarcale del padre di Jiu’er, gli ordini feudali del lebbroso proprietario della distilleria, e poi l’imperialismo giapponese. Inoltre - combinando il sangue, il sudore e le lacrime dei personaggi con i colori sgargianti della natura, le gialle pianure sabbiose, i campi verdi di sorgo, il distillato rosso del sorgo - il film celebra l’energia primordiale della natura e la forza di volontà degli uomini capaci di resistere a tutti i soprusi. Ma nel finale è la Storia a pretendere un forte tributo, come suggerito dalla tragica conclusione, durante la quale il padre del narratore vede solo "rosso": forse un riferimento al colore dominante del futuro.