Bitter sweet

Meike Mitsuru realizza film pink a basso costo per i vecchi arrapati che frequentano i cinema pidocchiosi del quartiere a luci rosse di Tokyo, un’attività che ha le stesse prospettive future del giornalismo stampato. Ma la natura relativamente poco esigente della clientela (finché vedono una scena di sesso simulato più o meno ogni dieci minuti sembrano essere contenti) permette a Meike e agli altri registi di film pink una discreta quantità di libertà per sperimentare, e dedicarsi anche al lavoro serio.
Uno dei risultati di questa libertà è Bitter Sweet, originariamente un film pink uscito nell’ottobre 2004 con il bislacco titolo The Woman Swept Away By Heavy Infidelity (Noko Furin Torareta Onna). Lo scorso anno è uscito con il nuovo titolo in un cinema “regolare” di Tokyo e un critico giapponese, nel depliant pubblicitario che ne accompagnava l’uscita, lo paragonava ai film di Wong Kar-Wai.
Lo stile di Meike, a parte lo spiazzante montaggio discontinuo all’inizio e alla fine, è abbastanza diretto, mentre Wong non lo è per nulla. Inoltre, Meike non surriscalda lo schermo con il genere di atmosfera erotica che rappresenta il marchio di fabbrica di Wong. Le ambientazioni sono strade generiche, stanze d’albergo, ristoranti e appartamenti della vita urbana giapponese.
Ciò che contraddistingue il film rispetto al genere pink - e fa sì che il paragone con Wong non sia poi tanto assurdo - è la penetrante aria di nostalgia, frustrazione e tristezza, abbastanza comune nella vita reale ma davvero rara nel porno.
L’eroina (Konatsu) è una giovane donna normale (benché straordinariamente formosa) che ha dei dubbi abbastanza comuni su di un matrimonio ormai prossimo. Una sera va con un’amica in un piccolo ristorante di stile occidentale ed ha una sbandata per il cuoco/proprietario (Ichikawa Kin), un uomo più maturo, esperto, sofisticato e solitario. La ragazza torna dopo l’orario di chiusura, il proprietario la fa entrare - e ben presto fanno sesso bollente sul tavolo di metallo della cucina. Viene fuori che il proprietario sta pensando di divorziare dalla moglie (Hayashi Yumika), anche se hanno due figli piccoli.
L’irruzione di una giovane appassionata nella sua vita rende la decisione più vicina - ma non facile. Intanto, si amplia la distanza tra lui e la moglie: hanno ancora rapporti sessuali, ma sono meccanici e di routine. La moglie, che non è stupida, avverte tutta la freddezza e sa che la fine si avvicina. Ma anche lei ha un segreto…
Hayashi Yumika, una star con più di 400 film porno all’attivo a partire dal 1989, è eccezionale nei panni della moglie tradita, e va oltre lo stereotipo della vittima con una miscela complessa di rabbia, solitudine e bisogno. Alla fine, mentre stende i panni in un ventoso giorno di sole, lascia andare tutto e sperimenta un momento di gioiosa trascendenza.
Sfortunatamente Hayashi non poteva trascendere i demoni che tormentavano la sua vita: è morta nel giugno 2005 in circostanze misteriose, a soli 35 anni - la risposta a Marilyn Monroe dell’industria dell’audiovisivo. Bitter Sweet è il suo commovente addio.

Mark Schilling
FEFF: 2006
Regia: MEIKE Mitsuru
Anno: 2004
Durata: 58'
Stato: Japan

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