Ah Keung (Charles Chin) sta cercando un lavoro a tempo pieno per mantenere la moglie e il figlio che sta per nascere e comprensibilmente desidera farlo autonomamente, senza accettare un lavoro dal suocero (e, come non fosse già abbastanza umiliante per un uomo accettare una proposta di lavoro dal proprio suocero, il lavoro dovrebbe svolgersi nella fabbrica di reggiseni del suocero stesso). Alla fine Ah Keung si trova un lavoro, come guardia notturna in un centro commerciale e direzionale. Le guardie che già vi lavorano, dirette da Fatty (Kent Cheng), lo istruiscono, ma quando lui cerca di adattarsi alla sua nuova occupazione, nell’edificio iniziano ad accadere cose orripilanti e diverse persone muoiono. Poi salta fuori un acchiappafantasmi taoista (Yueh Hua), che cerca di far uscire allo scoperto gli spiriti maligni e salvare l’anima di Ah Keung, se non è troppo tardi.
È sorprendente, ma persino dopo un mucchio di horror soprannaturali con le loro luci verdi blu, la maggior parte dei quali è arrivata dopo questo film, The Imp ha ancora la capacità di scioccare e terrorizzare. Il regista Dennis Yu si prende il tempo di lasciare che lo spettatore arrivi a conoscere i personaggi del dramma e li riprende mentre conducono la loro vita quotidiana in modo realistico. Kent Cheng si fa notare in modo particolare nei panni di una simpatica guardia giurata, un tipo pratico con alcune buffe manie (specialmente il suo abbigliamento quando non è al lavoro: un giorno indossa una maglietta aderente rosso fuoco con la scritta “Sono una donna?”, e il giorno seguente sulla sua maglietta c’è scritto “No, sono un uomo”).
È questo il lato migliore di The Imp, quando documenta la vita dei personaggi, nonché il momento in cui il soprannaturale - lentamente ma inesorabilmente - mette fine a questa vita. Una delle scene iniziali del film mostra le guardie che mangiano in una locale che vende noodles, e Kent Cheng dà da mangiare pezzetti di cibo a un cane sotto al tavolo, mentre un’altra delle guardie (che viene chiamata “Mr. Hong Kong”) è disgustato dalla presenza del cane. Più tardi, lo si vede cucinare il cane in pentola per farlo mangiare a tutti. Fatty all’inizio si arrabbia, e augura a Mr. Hong Kong di soffocarsi con un osso. Ma quando a Mr. Hong Kong accade proprio questo, la cosa è angosciosa e raccapricciante.
The Imp appare meno riuscito quando il taoista Yueh Hua compare nel film e ha inizio la tipica battaglia cerimoniale taoista. Anche se questo materiale poteva essere nuovo nel 1981, quando il film è uscito in sala, adesso risulta decisamente datato, pur mantenendo il realismo e l’attenzione al particolare per tutta la durata del film. Le tecniche di battaglia del prete taoista sono radicate nella superstizione più oscura (a un certo punto, egli ordina a Ah Keung di andarsene a casa e di sferrare un attacco alla stufa). La tensione però continua a crescere e The Imp recupera alla fine, con una conclusione malvagia che rimane tanto scioccante oggi quanto nel periodo in cui il film è uscito in sala per la prima volta.