Agent X44

King (Vhong Navarro) ottiene il diploma di Agente di Riserva al termine di un difficile periodo trascorso al centro di addestramento per agenti, dove quello che gli è riuscito meglio è stato rifiutare involontariamente le profferte amorose della compagna di corso Mary Grace, e infastidire il Colonnello a capo dell’Agenzia, Cynthia Abordo. Mary Grace se ne va a studiare a West Point, mentre chi salva la carriera a King è il suo padrino Tony Falcon, l’Agente X44 originale, che inscena la propria scomparsa dopo un incidente (cade in un tombino) in modo che King possa ereditare il suo ruolo.

La missione di King consiste nel recuperare il leggendario coltello Bolo dell’icona storica Re Lapu Lapu, che è stato trafugato dal Museo Nazionale delle Filippine e che circola tra i capi di tre bande rivali - un miliardario arabo, una principessa polinesiana e un boss della yakuza giapponese, tutti coinvolti in qualche modo nell’impresa della trasformazione dell’acqua di mare in un sostituto della benzina. Con l’aiuto di Mary Grace, che si è trasformata in una super agente di rara bellezza, e del suo amico, il minuto Anton, alias Agente Junior Excalibur, King si fa strada (a volte con qualche passo di danza) attraverso un esercito di cattivi, sfreccia tra scenari grandiosi, e lotta con pericolose pupe in bikini per ritrovare il Bolo di Lapu Lapu e l’amore di Mary Grace. 

La serie classica di film Agent X44, realizzata dagli studios Tagalog Ilang Ilang negli anni Sessanta e nei primi anni Settanta, rappresentava la risposta filippina più duratura ai film di James Bond dell’epoca. Questi film avevano reso famoso Tony Ferrer, che interpretava il protagonista con l’immancabile abito bianco. Tra gli altri riferimenti che Bernal fa a questo periodo, Anton può essere facilmente scambiato per una scopiazzatura di Mini-me, ma, di fatto, è un omaggio a Weng Weng, l’eroe-spia in miniatura e di bianco vestito di classici filippini come For Your Height Only (1979).

Il film di Joyce Bernal è proprio un remake, o meglio un compendio di quel fenomeno. E più che un aggiornamento della formula, o la risposta delle Filippine del ventunesimo secolo ad Austin Powers, è una commedia creativa, inventiva e piena di azione, che conferma Bernal come la migliore regista di commedie del cinema filippino di oggi.

La sua versione dell’Agente X44, interpretata dal bravissimo Vhong Navarro, non è un James Bond o un Austin Powers, ma un benintenzionato alla Jerry Lewis; il ciuffo ribelle e l’abito bianco ne fanno una specie di risposta dell’Agente Segreto a Elvis Presley. Come si è già visto nei film precedenti di Bernal, soprattutto in Mr Suave, Navarro ha sviluppato un simpatico personaggio di eroe ingenuo e imperfetto, la cui strada verso il successo è segnata dal caso più che dalla volontà ma che, se necessario, sa dimostrarsi all’altezza della situazione. Navarro dà prova delle sue capacità nelle diverse sequenze d’azione di cui è disseminato il film, ma dà il meglio di sé nella lunga scena culminante, in cui King lotta nel quartier generale della yakuza. Una scena in particolare, nella quale King e il suo antagonista vengono manovrati nel loro combattimento da burattinai vestiti di nero, in stile bunraku, è destinata a diventare un classico e rivela incidentalmente l’atteggiamento comico della Bernal: la rivelazione del trucco è divertente quanto il trucco stesso.

Roger Garcia
FEFF: 2007
Regia: Joyce Bernal
Anno: 2007
Durata: 93'
Stato: The Philippines

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