Tazza: the High Rollers

Il giocatore professionista Goni (che significa "cigno" in coreano gergale), interpretato da Cho Seung-woo, in coppia con Gwang-ryul (il caratterista Yu Hae-jin), dalla parlantina sciolta, fa piazza pulita a una partita illegale di hwatoo e fugge con le borse piene di denaro di un gangster. Un flashback ci riporta indietro di diversi anni, per raccontare in che modo Goni è diventato un giocatore professionista, sotto la guida del “Commissario” Pyung (l’incomparabile Baek Yoon-shik). Inizialmente Goni cercava solo un modo per recuperare il denaro della sorella, da lui perso al gioco, ma gradualmente viene sospinto nel mondo del gioco d’azzardo, specialmente quando la sensuale Madame Jeong (Kim Hye-soo) gli mette gli occhi addosso.

Tazza, scritto e diretto da Choi Dong-hoon è - come il suo primo lungometraggio Big Swindle - un thriller poliziesco incalzante i cui punti di forza sono un cast fantastico e una trama complessa ma mai confusa. È uno di quei film coreani che il pubblico locale adora (ha venduto più di 6,8 milioni di biglietti, facendone il secondo film commerciale di maggiore successo del 2006, dopo The Host) ma che non sono mai apprezzati adeguatamente dai critici non coreani, in particolare perché funziona alla grande come divertimento cinematografico ed è speziato quanto basta per il pubblico locale. Non è certo un tripudio dell’angoscia alla Kim Ki-duk.

Prima di tutto, lasciate che vi rassicuri sul fatto che ignorare completamente le regole dei giochi di hwatoo coreano (derivante dal giapponese hanafuda: piccole carte di plastica con disegni a colori sgargianti di fiori e piante), come  "Go-Stop" e "Seodda", non impedisce di godersi pienamente il film. Non più di quanto sia necessario conoscere il poker stile “Texas hold’em” per lasciarsi avvincere da Casino Royale. A parte, forse, l’ultimo trucco con le carte che Goni tenta con il suo arcinemico Agwee (un eccellente farabutto psicotico interpretato da Kim Yoon-seok), che richiederebbe le dritte di un “esperto”.

Per quanto riguarda il cast, Cho Seung-woo è adeguato nel ruolo del protagonista, mentre Yoo Hae-jin tira fuori efficacemente pathos e simpatia da un personaggio essenzialmente comico. E naturalmente Baek Yoon-shik è a disposizione per offrirci un‘altra interpretazione virtuosistica, stavolta infondendo al suo vecchio imbroglione un senso quasi taoista di finta serenità  (e anche un accenno di autoillusione). Tuttavia, se The Big Swindle era soprattutto uno show di Baek Yoon-shik, Tazza appartiene a Kim Hye-soo, nei panni della femme fatale dalle labbra invitanti.
Kim è un’attrice sicura di sé, del suo ruolo (e del suo corpo) da diva e non sente il bisogno di arruffianarsi la macchina da presa perché già sa di esserne adorata. Lanciando rapaci sorrisi da ragazzina alle sue vittime potenziali, Madame Jeong prende tutti per fessi e trae un piacere quasi infantile dall’intrappolare dei macho idioti nella sua rete di inganni. Penso che sia soprattutto grazie alla presenza di Kim Hye-soo se il confronto culminante tra i protagonisti ha  un impatto emotivo insolito. Mi chiedo se anche Heo Young-man – autore del fumetto originale a cui è ispirato il film – abbia colto nei suoi disegni lo sguardo di panico, colpevolezza e calcolo strategico che vorticano nella mente di Madame Jeong.

Sebbene Tazza non raggiunga i vertici, o gli abissi, di capolavori del noir come Rischiose abitudini (malgrado una scena che lo cita chiaramente), è fuor di dubbio che si tratta di un superbo spettacolo (per la cronaca, è molto più serio e meditato di The Big Swindle, che è più un puzzle che un dramma basato sui personaggi). Con film come Tazza disponibili per le  spedizioni al cinema, gli spettatori coreani hanno ben pochi motivi per rivolgersi a Tom Cruise  che con gli occhiali firmati, fa saltare tutto in aria.

Kyu Hyun Kim
FEFF: 2007
Regia: Choi Dong-hoon
Anno: 2006
Durata: 139'
Stato: South Korea

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