Trivial Matters

La commedia nera di Hong Kong ritorna a essere vibrante e originale in Trivial Matters di Pang Ho-Cheung, uscito dopo diversi anni di film locali gradualmente annacquati per il più ampio pubblico della Cina. Pang, attualmente uno dei maggiori talenti hongkonghesi nel campo della black comedy grazie al suo film d’esordio You Shoot, I Shoot, a Men Suddenly in Black e ad AV, ha unito le proprie forze a quelle del co-produttore e attore Chapman To per produrre e sfornare un film intelligente e piacevole composto da sette racconti brevi tratti dall'omonimo libro di Pang stesso. Uscito nel Natale 2007 come coraggiosa alternativa in cantonese a The Warlords di Peter Chan (il blockbuster in costume della stagione, zeppo di megastar), Trivial Matters va oltre il suo titolo senza pretese con un potpourri di affascinanti e divertenti scenette e storie locali.
Ad aprire questa collezione di filmetti c’è il cortometraggio dal titoloVis Major, in cui un professore di psichiatria finisce per consultare una sua ex studentessa riguardo alla propria vita sessuale. Ma ciò che non sa è che la giovane strizzacervelli sta raccogliendo un vivacissimo racconto della storia anche dalla moglie del professore. Poco dopo, nell’episodio di genere It’s A Festival Today, un giovane frustrato spera che andare a vivere con la sua casta fidanzata lo porterà finalmente al sesso. Quando questo non accade, deve escogitare un nuovo piano per far cadere le difese della ragazza, o almeno i suoi vestiti. Tak Nga sceglie un’azione ancor più intricata mostrando un documentario scolastico dell’anno 4571 che spiega come un teenager imbroglione di Hong Kong ha dato il nome a un pianeta. E in Recharge si vede un produttore cinematografico che scopre un modo inaspettatamente misurato per guadagnarsi l’affetto di una prostituta. Di gran lunga l’episodio più toccante del gruppo, comunque, è Ah Wai The Big Head, un cortometraggio ambientato nei primi anni Novanta sull’onda dei successi del cantante Danny Chan. Il fatto che la giovane Ah Wai venga snobbata dalla sua compagna di classe, che le dà un consiglio frettoloso giusto per farla andare via, si trasforma in un’esperienza decisiva e le due ragazze cominciano a seguire nuove strade.
Dopo l'approccio decisamente più formale adottato da Pang per il drammatico Exodus, uscito diversi mesi prima, Trivial Matters rappresenta un film più energetico e sperimentale. Per lo spettatore avventuroso, il cammino attraverso le storie apparentemente insignificanti di Pang è divertente e vario: una parte del film sembra essere stata girata in 8mm, un'altra sembra un video inframmezzato da sogni erotici, una parte è perfino recitata in inglese. Inoltre, le angolature più equivoche forzano i limiti della censura che definiscono un film per tutti e la commedia è una tra le più connotate in senso locale tra quelle recenti: il giovane pubblico di Hong Kong coglie prontamente i riferimenti alle riviste per adolescenti e alla cultura pop, e apprezza un pizzico di nostalgia dei tempi della scuola. Girato rapidamente e con un budget limitato, seppur con un superbo cast di media categoria, attori emergenti e perfino un grande regista, Trivial Matters ricorda agli spettatori che anche in tempi difficili per il cinema di Hong Kong, i cineasti locali sanno ancora mettere insieme con apparente disinvoltura eccellenti e audaci divertimenti per il grande schermo.
Tim Youngs
FEFF: 2008
Regia: PANG Ho-cheung
Anno: 2007
Durata: 90'
Stato: Hong Kong

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