Love Exposure

Love Exposure (Ai no Mukidashi) di Sono Sion avrà anche una durata di 237 minuti (indizio, di solito, di una regia imponente), ma è una miscela di satira pungente e senza pretese (buona parte della quale colpisce la religione nelle sue diverse forme), di elegante azione di arti marziali, e di dichiarazioni d’amore gridate a piena voce.

Ai fan dei precedenti film di Sono, tra i quali Suicide Club (Jisatsu Circle, 2002), Noriko's Dinner Table (Noriko no Shokutaku, 2005) e Exte: Hair Extensions (Exte, 2007), questo film suonerà molto familiare. Eppure Love Exposure rappresenta un mutamento di direzione per Sono, che non ha mai tentato niente di così ambizioso.

Il protagonista del film è Yu (Nishijima Takahiro), un liceale che diventa un ninja pervertito che con salti e capriole fotografa di nascosto le mutandine delle passanti. Ma non lo fa per il brivido erotico, bensì per accontentare suo padre, un prete cattolico (Watabe Atsuro), il quale insiste che Yu confessi i propri peccati, anche quando non ne ha commessi. Da quando inizia i suoi reportage fotografici, invece, ha molto da raccontare quotidianamente a papà.

Poi, mentre indossava un costume da Sasori (l’eroina di una serie TV dei primi anni Settanta sulle donne in prigione, l’ennesima ossessione di Sono), Yu aiuta una ragazza spilorcia, ma decisamente carina, a sconfiggere una banda di punk. Si chiama Yoko (Mitsushima Hikari), ma agli occhi di Yu è la copia della Vergine Maria, che è stata la sua immagine della donna perfetta fin dall’infanzia, quando la associava alla amata madre defunta.

Yoko, tuttavia, è cotta di Sasori, e inizia a dubitare del proprio orientamento sessuale. Poi, la sua sciocca matrigna (Watanabe Makiko) decide di convivere con un vecchio amante, il padre di Yu, così che Yu diventa “fratello” di Yoko, oltre che compagno di scuola. Una storia d’amore sembra proprio fuori discussione, sebbene Yu continui a sognare.

A complicare questa rete intricata compare Koike (Ando Sakura), una scaltra ragazza a capo di una folle setta chiamata Chiesa Zero, che si interessa a Yu per scopi ben diversi dalla conversione - in particolare dopo che lui si innamora di Yoko.
Sempre vestita di bianco e con il suo inseparabile pappagallino verde, Koike è una manipolatrice seducente e senza scrupoli. Ma, come Yu e Yoko, non è affatto il personaggio bidimensionale da cartone animato che sembra in un primo momento.
Con tutta questa stratificazione di personaggi e temi, Love Exposure è un pezzo d’arte meno intricato piuttosto che un esempio di intrattenimento pronto per l’uso. Ci si fa un sacco di risate, molte delle quali grazie a Watanabe Makiko nella parte dell’amante gioiosamente devota e stupidamente ninfomane. Inoltre la magnifica colonna sonora include di tutto, dal “Bolero” di Ravel alla canzone d’apertura della pop band psichedelica Yura Yura Teikoku.
Mark Schilling
FEFF: 2009
Regia: SONO Sion
Anno: 2009
Durata: 240'
Stato: Japan

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