One Million Yen Girl

I road movies con una protagonista femminile sono piuttosto comuni, ma questo film di Tanada Yuki prende una direzione insolita. Invece di intraprendere un viaggio di auto-liberazione e scoperta di sé, come le protagoniste del grande schermo hanno sempre fatto sin dall’epoca del movimento di liberazione della donna di Thelma & Louise e di Alice non abita più qui, Suzuko (Aoi Yu) decide di andarsene perché, in poche parole, non ne può più della razza umana, famiglia e amici compresi.
Tanada, che ha firmato anche la sceneggiatura, racconta la storia di Suzuko con una vena di umorismo beffardo, ma anche con acute intuizioni sulle difficoltà e sui pericoli insiti nei rapporti fra gli esseri umani. La sua protagonista che non è amaramente disillusa né così ingenua da autoilludersi, bensì ha fiducia in se stessa ed è consapevole di sè, il che è confortante, sebbene continui a incappare in situazioni comicamente bizzarre e imbarazzanti.

Il suo viaggio ha inizio con la scelta del compagno di stanza sbagliato, che porta a un assurdo processo in tribunale, e a macchiare ingiustamente la sua fedina penale. La famiglia, incredibilmente senza cuore, e il fratellino, moralista oltre ogni sopportazione, non la sostengono affatto, così Suzuko decide di andare via di casa senza una meta non appena riesce a risparmiare un milione di yen (7.787 Euro).

Perchè proprio questa cifra? Secondo i suoi calcoli, è abbastanza per affittare un appartamento e vivere da sola - il che è un progetto piuttosto costoso in Giappone, dove gli affittuari spesso devono pagare una caparra elevata prima di potersi trasferire.

Dopo essersi messa in viaggio con il denaro, finisce in una stazione balneare, dove trova impiego in una “casa marina” (“umi no ie” o riparo temporaneo sulla spiaggia per i bagnanti) e comincia subito a ripristinare il suo conto in banca. La tappa successiva è in montagna, dove trova lavoro nella raccolta delle pesche e alloggia con i datori di lavoro. Infine, giunge in una città di provincia, dove viene assunta in un grande magazzino di articoli per la casa.

Durante tutto il viaggio incontra persone che cercano di usarla, molto simili all’ambiguo compagno di stanza. Scrive anche delle lettere al fratello, al quale sente di essere legata, nonostante sia odioso. Ironia della sorte, lo fraintende proprio come gli altri fraintendono lei - sebbene le sue intenzioni siano tutt’altro che cattive. Infine incontra un ragazzo (Moriyama Mirai) che sembra capirla e apprezzarla per quello che è, fedina penale compresa. È finalmente giunta a destinazione?

Aoi Yu, conosciuta a livello internazionale per il suo ruolo da protagonista in Hula Girls (2006), potrebbe in apparenza essere spazzata via da un venticello frizzante, ma in quell’esile corpo c’è anche dell’acciaio. Aoi riesce a equilibrare i lati coraggioso ed eccentrico di Suzuko con un buon effetto umoristico, tenendo sempre qualcosa in serbo. Non sappiamo come andrà a finire l’ultima e più importante prova - ma sentiamo che la sua scelta, che arriva all’improvviso, è assolutamente giusta. Grazie ad Aoi, per One Million Yen Girl il viaggio vale la pena.
Mark Schilling
FEFF: 2009
Regia: TANADA Yuki
Anno: 2008
Durata: 121'
Stato: Japan

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