The Forbidden Door

The Forbidden Door è un film unico nel panorama del cinema indonesiano contemporaneo e conferma Joko Anwar come il più ambizioso e anticonvenzionale sceneggiatore e regista indonesiano in attività.
L’unicità di The Forbidden Door si misura in primo luogo nella sua dimensione cinefila e citazionista. Come nel caso d’altri lavori diretti o sceneggiati da Joko, anche The Forbidden Door è un sapiente pastiche di generi cinematografici, dove il noir, il thriller psicologico e persino l’horror venato di splatter si combinano e s’amalgamano per la gioia dei cinefili postmoderni. In questo caso, però, è pure riconoscibile una cifra d’esplicito omaggio al cinema e all’immaginario di un grande autore: David Lynch. Per lo spettatore non sarà difficile riconoscere una serie di rimandi e suggestioni visivi e narrativi, da Velluto Blu a Twin Peaks, da Lost Highway sino a Inland Empire.

Al di là di questi diletti per i palati più cinefili (e Joko Anwar stesso è un vero divoratore di film, soprattutto di genere!), The Forbidden Door si segnala per una costruzione di sceneggiatura di grande complessità che lascia allo spettatore non pochi interrogativi e dubbi anche dopo il termine dei titoli di coda (diciamolo subito: c’è qualcosa da vedere anche dopo i titoli di coda…).
Secondo capitolo di una trilogia iniziata da Joko con il poco fortunato Kala (2007), il film ha per protagonista Gambir (Fachri Albar), uno scultore che sta conoscendo una popolarità inattesa grazie alla serie “Maternal Moods”. Le sculture in questione ritraggono donne in avanzato stato di gravidanza, nude e in pose plastiche o ginniche, e contengono letteralmente un segreto, suggerito a Gambir dalla moglie Talyda (Marsha Timothy). Un segreto che non dà pace a Gambir, che sta pure soffrendo di una seria impotenza sessuale, ma che non può lasciarsi alle spalle; Johnny, il suo gallerista, ne è a parte e, siccome trae profitti ingenti dalla serie, ricatta Gambir affinché non la interrompa. Un giorno, una misteriosa invocazione d’aiuto compare di fronte all’uscio della casa di Gambir e Talyda. La scritta Tolong Saya! (Aiutami!) comincia a comparire ossessivamente nella vita di Gambir. Da qualche parte, in città, qualcuno ha bisogno dell’intervento tempestivo di Gambir… L’uomo entra in un tunnel d’inquietudine e delirio che lo porta a rimettere in discussione il rapporto con la moglie, la madre, il suo gallerista e i suoi migliori amici Dandung e Rio. In un’escalation che conduce alla più sanguinolenta cena di Natale vista al cinema negli ultimi anni.

Joko Anwar innesta nell’intreccio di The Forbidden Door elementi che ad altri basterebbero addirittura per scrivere le sceneggiature di tre film. Sin dall’inizio, l’autore gioca a spiazzare lo spettatore: dopo la prima vera conversazione tra Gambir e Talyda, la macchina da presa si leva verso l’alto, dando prominenza alla sala cinematografica vicina e alla scritta “Now showing”; sembra quasi che qui Joko Anwar ponga una marca meta-testuale e che voglia dichiarare la natura finzionale, puramente cinematografica del suo racconto. Il suo controllo dei registri e delle improvvise virate narrative è nondimeno esemplare; il risultato è un film disturbante e di grande fascino, che ricama su alcuni temi e ossessioni di grande pregnanza (maternità e aborto, rapporto tra realtà e immaginazione, traumi infantili e crisi del maschile). Messa in scena, fotografia e scenografie (da segnalare, ovviamente, le sculture di Gambir, ma anche l’inquietante quadro che copre la “porta proibita”) del film dimostrano una cura, una ricercatezza e un’inventiva che sono davvero rare nel cinema indonesiano. Un’attenzione e una creatività esuberante che si spinge anche ai titoli di testa - senza dubbio i più suggestivi e divertenti visti in un film indonesiano da diversi anni a questa parte - e ai diversi poster disegnati per il film. In una virtuale accoppiata (anche udinese!) con l’altro lungometraggio scritto da Joko Anwar nell’ultima annata, Fiksi di Mouly Surya (con cui condivide la fascinazione per il sottile limite che separa immaginazione e realtà), The Forbidden Door è un film orgogliosamente di genere che rappresenta un’innegabile vetta artistica per il recente cinema indonesiano.
Paolo Bertolin
FEFF: 2009
Regia: Joko ANWAR
Anno: 2009
Durata: 115'
Stato: Indonesia

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