The Accidental Kidnapper (Yukai Rhapsody), l’ultimo film del regista e attore Sakaki Hideo, è ispirato a Un Mondo Perfetto (1993) e ad altre pellicole commoventi, ma con un po’ di comicità in aggiunta.
Potrebbe sembrare la ricetta per un altro melodramma giapponese strappalacrime e lezioso, ma non è nulla di tutto ciò. Invece, Sakaki cavalca il confine tra commedia e dramma con intelligenza e raffinatezza, dando omogeneità a lacrime e risate e facendo abili variazioni alle formule narrative.
Date Hideyoshi (Takahashi Katsunori), un ex carcerato, fa un bilancio della propria vita - niente lavoro, niente moglie, niente famiglia, niente denaro - e decide di farla finita in mezzo ai ciliegi in fiore. Ma dopo che i suoi poco convinti tentativi di suicidio sono falliti, si accorge che un ragazzino (Hayashi Roi) si è infilato nella sua auto.
Densuke ha sei anni e racconta a Date di essere scappato da casa, e di non avere alcuna intenzione di farvi ritorno. Questo fa venire un’idea a Date: fingerà di aver rapito il bambino e tirerà fuori un bel rotolo di bigliettoni ai genitori del ragazzino che ovviamente sono ricchi sfondati (almeno a giudicare dall’aspetto della loro casa). Prende a prestito il cellulare del bambino e, dicendogli che lo aiuterà nella fuga, fa la fatale chiamata.
Ben presto degli uomini di nero vestiti brulicano in casa di Densuke installando dispositivi elettronici per localizzare e inseguire il rapitore. Il loro capo è il torvo papà di Densuke (Aikawa Sho) e gli uomini non sono poliziotti, bensì gangster. Date in realtà ha firmato la propria condanna a morte.
Ancora non lo sa, però. Fidandosi delle informazioni che gli aveva dato un altro detenuto (Sasano Takashi) su come organizzare un rapimento, mette le mani sul riscatto. C’è un solo problema: Densuke si sta divertendo così tanto che non vuole che la sua piccola avventura finisca. In realtà, lui e Date sono diventati amici. Ma gli affari sono affari. O no?
Nel film c’è un bel po' di azione, comica e non, fornita soprattutto dai gangster lanciati all’inseguimento del rapitore, ma anche da un esperto poliziotto (Funakoshi Eiichiro) e dal suo eccitabile giovane collega (Yamamoto Koji) che si chiedono per quale motivo la gang sia tanto infuriata.
Il nucleo della storia, tuttavia, è il rapporto che si crea tra Date e Densuke. Il ragazzino è all’incirca quel che ci si immagina: vivace, estroverso e sconsideratamente intrepido.
L’esordiente Hayashi Roi, comunque, può recitare dando dei punti ai cosiddetti professionisti adulti, senza i noiosi preziosismi del solito bambino prodigio.
Nel ruolo dell’ex detenuto Date, Takahashi ha l’aspetto solitario e abbattuto dell’uomo che ha trascorso i migliori anni della sua vita dietro le sbarre, ma le sue reazioni comiche da onest’uomo di fronte al suo tappo di coprotagonista sono realistiche.
Le loro migliori scene insieme sanno di spontaneità e improvvisazione, e il risultato è sicuramente superiore alla somma delle loro gag. Densuke, che ha vissuto un’esistenza protetta e timorosa all’ombra del suo terribile padre, impara dal suo rapitore - ruvido ma di buon cuore - cosa siano la virilità e la libertà. Date rimpiange di aver perduto le gioie della paternità e ora può goderne solo in via transitoria.
I sentimenti che i due hanno uno per l'altro si rivelano in modo naturale attraverso le liti, le fughe e i momenti tranquilli in cui masticano rumorosamente cibo in scatola guardando le stelle.
Sakaki ha quasi rischiato che non gli distribuissero il film: uno dei suoi attori secondari, Oshio Manabu, è stato arrestato per droga nell'agosto dello scorso anno, e il grosso scandalo che ne è derivato ha ritardato l'uscita del film a tempo indeterminato. Sakaki ha girato di nuovo le scene in cui appariva Oshio, interpretando lui stesso il personaggio del gangster che è un asso dell'informatica - e alla fine The Accidental Kidnapper (Yukai Rhapsody) è uscito nelle sale giapponesi il 3 aprile. Una notizia che è una vera rapsodia.
Mark Schilling