Black Line

In Black Line (Kurosen Chitai, 1960), secondo episodio della serie Line, Ishii Teruo si tuffò nuovamente nel mondo del crimine urbano, con una sceneggiatura tratta da un episodio reale.
Machida Koji (Amachi Shigeru), un informatore di giornali scandalistici, sta indagando su un giro di prostituzione nascosto quando viene drogato e si sveglia in uno strano appartamento accanto a una prostituta morta. Sapendo di essere stato incastrato, Machida inizia a cercare i veri responsabili dell’omicidio; nel frattempo, un giornalista suo rivale, Torii (Hosokawa Toshio), si accorge che Machida è proprio l’uomo che la polizia sta cercando.
Dopo una frenetica ricerca, Machida scopre che il vero assassino è un balordo di nome Sabu (Naruto Yoji), che è di un’inafferrabilità esasperante; incontra anche la sinuosa e sarcastica Maya (Mihara Yoko), che gli dà alcune informazioni utili, ma non gli dice tutto. Nel tentativo di estorcerle altre informazioni, riguardanti gli intrighi di un cabaret legato alla malavita, Machida inizia a innamorarsi di lei, ma avrà una strada ancor lunga e pericolosa da percorrere per provare la propria innocenza - e per restare vivo.
La scena in cui Machida cerca freneticamente Sabu in una fabbrica di manichini che fa venire la pelle d’oca, facendosi strada tra pezzi di corpi appesi, assume toni surreali ero-guro (vale a dire “erotici e grotteschi”) tipici solo di Ishii. La scena del conflitto finale, in cui Machida cade drammaticamente da un treno merci per atterrare su una chiatta, possiede un’intensità da sudori freddi che è divenuta anch’essa uno dei marchi di fabbrica di Ishii.
Mark Schilling
FEFF: 2010
Regia: Teruo ISHII
Anno: 1960
Durata: 80'
Stato: Japan

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