Dear Galileo

Cosa c’entra Galileo, il padre della scienza moderna, con un film thailandese? Si potrebbe pensare che Dear Galileo sia un film di fantascienza, o una commedia. Si tratta invece di un film di formazione, che racconta di due ragazze che vivono nuove esperienze di vita in un ambiente diverso. Noon e Cherry, disperate per la loro vita a Bangkok, scappano dalla metropoli asiatica e per un anno decidono di andare nelle “Tre Grandi” d’Europa: Londra, Parigi e Venezia. Noon ha il cuore infranto, Cherry è stata sospesa dall’università per avere falsificato la firma di un professore.
Attraversando i continenti le due ragazze affrontano le difficoltà della condizione di lavoratrici clandestine e scoprono il vero significato delle loro vite e dell’amicizia, giurandosi reciprocamente che, qualsiasi cosa accada, non si separeranno mai.
Dear Galileo è forse un film sull’amicizia tra le due ragazze? In parte. Quando il film è uscito, a Bangkok, l’ufficio stampa del film ha sottolineato gli episodi divertenti e le difficoltà incontrate dalla troupe durante le riprese. I dialoghi e la trama interessante hanno invogliato alcuni ex attori a partecipare al film. Ai più giovani Dear Galileo è piaciuto perché è un film di larghe vedute, che mette in scena quello che loro vorrebbero fare e copiare. È una versione femminile e moderna di Gioventù bruciata.
Dear Galileo
in effetti riempie gli occhi dei giovani thailandesi contemporanei con storie intelligenti e dialoghi arguti, per quanto, per un pubblico occidentale, non sia una novità. In una scena un gruppo di stranieri vive in un dormitorio pubblico, a Parigi, senza acqua né elettricità; in un’altra una ragazza litiga con una cliente esigente perché accetti quello che le ha servito; c’è una ragazza che cerca di garantirsi un buon lavoro senza finire gli studi; un’altra che vive in Italia imbrogliando gli italiani. Sembra tutto così fantastico! Nel cinema contemporaneo thailandese questo genere di cose non si vede spesso.
Il regista Nithiwat controlla meticolosamente ogni scena, sotto il comune denominatore del divertimento. La musica è bella e realistica: è stata utilizzata una canzone che gli emigranti thailandesi cantano spesso per combattere la nostalgia di casa. La fotografia è curata e delicata, la recitazione quasi perfetta. Alcuni degli stessi attori hanno vissuto all’estero: per esempio, Rey MacDonal, che interpreta il thailandese di larghe vedute di Parigi, conduce un programma televisivo di documentari turistici, e uno dei suoi programmi presentava un viaggio in treno da Bangkok a Londra. Le due protagoniste (Noor dal cuore infranto e l’intelligente ma testarda Cherry) esprimono bene la loro opposta alchimia di buona e cattiva. Nel complesso, il film offre belle risate e buoni sentimenti.
Forse, visto che ci sono troppe buone idee e belle storie, gli sceneggiatori hanno cercato di mettere un po’ di tutto in un unico film - rendendolo così un po' divagante. A volte si tratta delle difficoltà delle vita dei thailandesi all’estero. Altre volte, della loro filosofia di vita, dell’amicizia, della nostalgia, dello stile di vita thailandese, ecc. Dear Galileo diventa un film che fa star bene; ma molti argomenti e filosofie di vita possono essere appena sfiorati, e sono difficili da apprezzare a fondo. Tuttavia, per chi vuole vedere come vivono i thailandesi all’estero divertendosi, ridendo e pensando, questo è il primo film che lo spiega.
Anchalee Chaiworaporn
FEFF: 2010
Regia: Nithiwat THARATORN
Anno: 2009
Durata: 130'
Stato: Thailand

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