Nel 1960 Ishikawa Yoshihiro, che si era formato sotto il comando del navigato regista della Shintoho Nakagawa Nobuo, firmò il suo primo film, The Ghost Cat Of Otama Pond (Kaibyo Otama-ga-ike). La trama (una giovane coppia viene avviluppata in una rete di vendetta spettrale, con un gatto nero che fa da intermediario tra il mondo dei vivi e quello dei morti) è tipica dei film dell’orrore dell’epoca, come quelli di Nakagawa, sebbene la produzione sontuosa e l’utilizzo del colore siano rari per un’opera prima targata Shintoho.
Tutto testimonia l’influenza di Nakagawa: dall’utilizzo di ombre soprannaturali rosse e verdi, che si ritrovano anche in Ghost Story Of Yotsuya, all’irreale atmosfera d’epoca della casa infestata, creata dallo scenografo Kurosawa Haruyasu, che lavorò spesso con Nakagawa. Anche la teatralità del film, dai set agli stili recitativi, riecheggia Nakagawa nei suoi umori più kabuki-eschi.
Tali prestiti stilistici non riescono a nascondere completamente il fatto che non c’è Nakagawa alla regia. Ishikawa comunque aveva imparato bene la lezione - e impartisce brividi e scosse con una convinzione che avrebbe riempito d’orgoglio il suo maestro.
Una giovane coppia, Tadahiko (Date Shozaburo) e Keiko (Kitazawa Noriko), si perde camminando in montagna, e ritorna sempre allo stesso misterioso laghetto. All’approssimarsi di un temporale, i due seguono un gatto nero dentro una casa abbandonata, dove trovano riparo. Ma dopo aver visto in un pozzo il riflesso sinistro di una vecchia, Keiko viene colpita dalla febbre. Un sacerdote le dice che è stata posseduta dallo spirito di un gatto che vive nel laghetto, e che morirà se lo spirito non viene esorcizzato.
Flash back nel periodo feudale. Gli abitanti del villaggio, oppressi dalle tasse, fanno pressione sul capo Shinbei, perché chieda uno sgravio al dispotico magistrato.
Intanto, il figlio del capo, Yachimaru (Date Shozaburo in un doppio ruolo) è innamorato di Kozasa (sempre Kitawaza Noriko), figlia dell’intrigante e privo di scrupoli Gensai (Numata Yoichi). Nella lunga lista di crimini di Gensai c’è anche il piano, condiviso dal magistrato, di uccidere il capo quando fosse venuto a chiedere una riduzione delle tasse - per poi scaricare il corpo nel laghetto di Otama.
Il sangue va lavato con il sangue, e ben presto l’intera famiglia - Yachimaru, la sorella Akino e la nonna - raggiunge Shinbei nella morte. L’unica eccezione è il gatto di casa, Tama, che diventa l’agente della vendetta degli spettri.
Mark Schilling