Hear Me

La commedia sentimentale taiwanese Hear Me, una semplice storia d’amore su un fattorino innamorato di una ragazza non udente, è piacevole, ben interpretata, e ha riscosso un comprensibile successo in patria. Il film ha alcune delle pecche già presenti nelle altre due pellicole della regista Cheng Fen-fen (Keeping Watch e Finding Her), ma è comunque un passo avanti della promettente cineasta, ed è facile che questo godibile filmetto possa appassionare sia il pubblico giovane che quello giovane nell’animo.
Tian Kuo (Eddie Peng) è un fattorino trasandato ma amabile che lavora per i suoi genitori brontoloni (Lin Mei-shiu e Luo Be-an). Per ragioni che non ci sono note, Tian Kuo conosce il linguaggio dei segni, che lo aiuta in una piscina locale, dove vende cibo in scatola ad atleti non udenti che si stanno allenando per una gara. Là il ragazzo spia Yang Yang (Ivy Chen), che viene sempre in piscina a fare il tifo per la sorella maggiore Xiao Peng (Michelle Chen).
Xiao Peng è una nuotatrice di talento che sogna di gareggiare alle Olimpiadi dei Sordi di Taipei. Yang Yang aiuta la sorella a realizzare i suoi sogni facendo diversi lavori per sbarcare il lunario, e le rimane ben poco tempo per avere una vita sua, ma è comunque una persona positiva e gentile, filiale e ottimista, e quando sorride i suoi occhi si ingrandiscono come quelli delle eroine degli anime. Yang Yang è veramente un amore e non c’è dubbio che Tian Kuo sia cotto di lei. Ma sarà in grado di conquistarla?
I dialoghi di Hear Me si svolgono principalmente attraverso il linguaggio dei segni. La comunicazione silenziosa rende le conversazioni del film eccessivamente lunghe, ma nel contempo permette agli attori di mostrare una fantastica espressività. Ivy Chen e Eddie Peng formano una coppia piacevolissima da guardare; i loro occhi espressivi e i gesti esagerati hanno perfettamente senso nel contesto del film. Peng a volte esagera con le smorfie, ma è comunque un interprete piacevole e sufficientemente bravo a vendere il comportamento eccessivo del suo personaggio; e poi, Tian Kuo è onesto e virtuoso, e con il suo amore incondizionato per Yang Yang è facile fare il tifo per lui.
Aiuta anche il fatto che Yang Yang sia altrettanto gentile, leale e generosa, ma a un livello che va al di là di ogni credibilità. Un personaggio così incredibilmente puro di solito denuncia che lo sceneggiatore ha lavorato di fantasia, ma Cheng Fen-fen e l’adorabile Ivy Chen fanno sembrare autentici l’onestà innata e il forte carattere di Yang Yang. Certo, Yang Yang ha anche qualche difettuccio, ma si tratta pur sempre di difetti umani, e il tira e molla tra Yang Yang e Tian Kuo si rivela decisamente commovente. I due sono persone davvero piacevoli e anche quando le cose diventano più convenzionali, la lontananza tra lo schermo e il pubblico si è talmente ridotto che le forzature si scordano facilmente.
Sono accattivanti pure i genitori di Tian Kuo, che vengono dipinti come brontoloni ma sinceramente amorevoli. Il modo in cui Cheng mette a fuoco i suoi personaggi di bassa estrazione sociale è notevole, soprattutto quando ritrae la loro etica lavorativa e i loro sani principi in un modo pieno di calore. Sul piano tecnico, il film rimanda questo calore; la scenografia e la fotografia sono decisamente realistiche e catturano in modo straordinario il fascino urbano di Taiwan.
Cheng Fen-fen in effetti insiste molto su i suoi messaggi, ma si tratta di messaggi rispettabili, e il resto del film li fa accettare facilmente. La storia d'amore di per se compensa qualunque fastidioso dubbio, e tutti gli elementi di Cheng Fen-fen - trama, personaggi, attori - si integrano mirabilmente. Hear Me non è la storia d’amore superpatinata o la vicenda epica del tanto amato campione d’incassi taiwanese Cape No. 7, ma le sue affascinanti imperfezioni, i suoi personaggi irresistibili e i valori semplici che propone lo rendono forse un film più compiuto.
Ross Chen (www.lovehkfilm.com)
FEFF: 2010
Regia: Fen-fen CHENG
Anno: 2009
Durata: 109'
Stato: Taiwan