La Comedie Humaine

Quando un killer assassino cinese (Chapman To) viene abbandonato senza un soldo dal partner a Hong Kong nelle scene d’apertura di La Comédie Humaine, sono in serbo scene farsesche sull’amicizia, l’amore, il superamento degli ostacoli e il mondo dei cinefili. Viene fuori infatti che il killer è un appassionato cinefilo, molto qualificato per chiedersi, come infatti fa, quanto può imparare un sicario dal grande schermo. Dopo che un colpo di freddo lo fa svenire sopra un tetto di Hong Kong, il killer finisce involontariamente sotto le tenere cure di uno sceneggiatore timido e solitario di nome Soya (Wong Cho-lam). L’assassino iperprudente si fa chiamare Spring e gli snocciola la storia di una vita inventata attraverso i titoli di decine di film, come introduzione. Ma la passione comune per il cinema non è sufficiente per far partire le cose con il piede giusto: fare amicizia non è esattamente una delle priorità del lavoro di Spring. Solo quando Soya inizia a raccontare la sua infelice storia d’amore ormai finite con la schizofrenica impiegata di museo Tin-oi (Fiona Sit), e dopo che Spring si fa invischiare in un'amicizia con un’adolescente incinta (Kama Lo), il killer si illumina e mette le sue insolite capacità a servizio del bene. Prendendo a prestito il titolo della saga in più volumi di Honoré de Balzac del XIX secolo, La Comédie Humaine raccoglie vicende interconnesse tra loro e le colloca sullo sfondo di una Hong Kong inquieta e abbattuta dalla crisi economica e dalla depressione. Impariamo che una delle ragioni di vita di un vero assassino è saper affrontare i problemi di petto - messaggio questo che il solitamente reticente Spring riesce a comunicare. Soya, per esempio, ha urgente bisogno di diventare più assertivo: anela a quell’amore ideale che gli scrittori come lui infilano nei film, e tuttavia vive da solo, nel timore dell'aggressiva duplice personalità della ragazza dei suoi sogni. La Comédie Humaine è l’ultimo di una serie di film sofisticati prodotti da Chan Hing-kai e Amy Chin, che spaziano da La Brassiere (2001) e Naked Ambition (2003) fino a La Lingerie (2008) e Poker King (2009). Realizzati intorno a concetti centrali molto forti, costituiscono delle alternative altrettanto popolari e con gli attori giusti rispetto alle commedie inconsistenti che spesso vengono prodotte a Hong Kong. Questa volta, una storia di amicizia si abbina al tema della cinefilia, che è portato all’estremo, attraverso giochi di parole, riferimenti a festival, camei di registi o lunghe parodie. To e Wong sono stati scelti per le loro qualità comiche, con il primo che recita le sue battute in cantonese con un divertentissimo accento tarocco, mentre l’onnipresente star televisiva Wong modera il suo caratteristico repertorio comico per fare il carino. La giovane attrice Sit è deliziosa in un ruolo che salta di continuo dal tenero al selvaggio al vulnerabile; mentre Lo, alla sua seconda esperienza cinematografica con la coppia Chan-Chun, si dimostra molto promettente. Spuntano anche i registi Soi Cheang e Law Wing-cheong nei panni di due killer smargiassi, ma la loro spavalda logorrea è accuratamente messa a riposo con agili mosse dell’improbabile antieroe. I cineasti di Hong Kong possono ben sperare che anche piccoli filmetti carini come La Comédie Humaine possano comunque farsi valere contro i grandi successi della scena cinematografica.
Tim Youngs
FEFF: 2010
Regia: Hing Kai CHAN & Janet CHUN
Anno: 2010
Durata: 104'
Stato: Hong Kong

Photogallery