Possessed

Hee-jin (Nam Sang-mi, The Spy Girl), studentessa universitaria, affronta la madre cristiana evangelica (Kim Bo-yeon) riguardo alla scomparsa improvvisa della sorella minore, So-jin (Shim Eun-gyeong, Hansel And Gretel). La donna continua stolidamente a pregare il Signore, mentre il detective Tae-hwan (Ryu Seung-ryong, attore fisso dei film di Jang Jin) liquida la faccenda come l’ennesima fuga da casa. Sempre più in preda allo sgomento, Hee-jin scopre dettagli inquietanti sugli inquilini dell’appartamento accanto e sul loro possibile sfruttamento del “dono spirituale” di So-jin, gestito da una sciamana locale che sembra una strega, Kyung-ja (l’attrice di musical Moon Hee-gyung). Quando i vicini, forse “guidati” dalla presenza di So-jin, iniziano a suicidarsi nei modi più raccapriccianti, Hee-jin precipita in un vero e proprio incubo.
Possessed, primo lungometraggio dell’ex architetto Lee Yong-ju, è in parole povere uno dei migliori horror usciti in Corea negli ultimi anni. Benché non del tutto scevro dagli influssi tipici di questo genere popolare (una sequenza di incubo/visione si rifà in modo esplicito a Ring), colpisce per l’originalità formale e concettuale, nonché per l’uso sapientemente controllato dei cliché e delle aspettative del pubblico. Il nucleo del film ruota attorno a un’analisi sorprendentemente seria dell’ontologia del soprannaturale e delle conseguenze oscure della fede religiosa cieca, sia essa cristiana o sciamanica. Pur restando oscuro il significato ultimo delle doti in apparenza soprannaturali di So-jin, descritte con uno stile visivo da brivido, Lee Yong-ju riesce comunque a lasciare lo spettatore con la netta sensazione che qualcosa o qualcuno là fuori lo osservi e finanche lo ascolti, magari con intenzioni non sempre benevole.
Eppure Possessed non lesina sugli spauracchi. Atmosferico e suggestivo, ma all’occorrenza capace di far scattare in modo spietato il meccanismo pavloviano, il film abbonda in pezzi forti di grande effetto, compresa un’eccezionale sequenza - poetica e austera in uguale misura - di un rituale sciamanico andato spaventosamente storto. In alcune scene (ad esempio l’agghiacciante visione di Hee-jung di un uccello spettrale in forma di gru) il film tocca la vetta di quell’estetica horror capace di coniugare a meraviglia la fosca sensibilità neogotica di un Michele Soavi o di un Dario Argento e l’angoscia contemplativa in stile Zen di Kurosawa Kiyoshi.
Possessed non è perfetto: la repentina ostilità di Tae-hwan nei confronti di Hee-jin, ad esempio, è tutt’altro che convincente. A mio parere sarebbe altresì auspicabile un finale con meno “finezze ambigue”. Nel complesso però la pellicola è così forte e riuscita che risulta difficile contenere l’impazienza per il prossimo progetto di Lee Yong-ju. Se Possessed è il Coltello nell’acqua di Lee, allora vengono i brividi (per l’attesa) al pensiero di come potrebbe essere il suo Repulsion o Rosemary’s Baby.
Kyu Hyun Kim
FEFF: 2010
Regia: Yong-ju LEE
Anno: 2009
Durata: 106'
Stato: South Korea

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