Quick, Quick, Slow

I Giochi Olimpici, Pechino 2008. L’evento di portata internazionale che avrebbe dato al Paese una visibilità straordinaria ha generato un’ondata di iniziative allo scopo di coinvolgere la popolazione nel febbricitante conto alla rovescia.
Gli ultracinquantenni di oggi sono la generazione che durante la Rivoluzione Culturale (1966-1976) fu inviata in ogni angolo del Paese per “costruire” la Nuova Cina nell’ottica di rieducarsi affrontando le difficoltà e fare un’esperienza diretta nelle campagne e nelle zone più desolate e remote. Quella generazione in qualche modo ha fatto la Storia di quel periodo sacrificando i propri sogni e le proprie aspirazioni personali per rispondere alle esigenze della nazione.
Quick, Quick, Slow è un film dedicato a quella generazione e propone in una commedia, inframmezzata da interviste ad alcuni protagonisti di quella campagna di rieducazione, lo spirito gioviale ed entusiasta di un gruppo di ultracinquantenni, appunto, alle prese con una competizione di ballo per la selezione che li vedrebbe partecipare alla Cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Un gruppo sgangherato di personaggi, gente comune, come Zhou Jianguo, ex soldato e adesso guardia di sicurezza presso un complesso abitativo, che vive la crisi di mezz’età senza dimostrare tante ambizioni, la stravagante signora Liu Guangdou, in cerca di fama e successo, che non perde occasione per mostrare il suo pseudo talento artistico, la signora Lin Yaqin, ex ballerina, casalinga depressa e in rotta con il marito infedele. Motivati al massimo dalla possibilità di partecipare alla Cerimonia, sono tutti di scena per dare il meglio di sé condividendo la voglia di sentirsi ancora una volta protagonisti della Storia, o almeno di poter testimoniare un momento storico importante. Guidato dal signor Wu Zuomin, promotore della competizione, il gruppo si presta così a seguire le lezioni di due maestri di ballo alquanto eccentrici, la signora Zhao Shengya e il signor Cai Guobiao.
Le lezioni, gli sforzi e i preparativi sono documentati dall’attento e scrupoloso signor Wu che trova nelle attività del vicinato materiale da filmare con la sua telecamera da inviare via Internet al figlio negli Stati Uniti. La situazione precipita quando la competizione cui si stavano preparando si rivela una bufala gettando tutti nella desolazione completa.
Zhou sente di dover prendere così l’iniziativa scrivendo una lettera alle Autorità e presentandosi agli studios televisivi per rendere nota la loro iniziativa. Nessuno sembra interessato alla storia fintanto che i filmati, inviati dal signor Wu, non attirano l’attenzione di un grosso pubblico via Internet. Da qui, l’interesse della stazione televisiva di cercare degli sponsor per fare propria l’iniziativa e lanciare una nuova competizione di ballo, ispirata dal gruppo amatoriale, che per l’occasione decide il suo nome d’arte “GLI ULTRA 50” (il titolo originale del film: Chaoji 50).
Il giorno della competizione, “GLI ULTRA 50” rischiano la squalifica per essere arrivati tardi alla trasmissione, ma il discorso accorato della signora Lin Yaqin convince la produzione televisiva a dare al loro gruppo un’altra occasione.
Il film trova in questa interessante combinazione di fiction e di documentario, fatto di interviste e immagini d’epoca (nella parte finale), il modo per bilanciare una commedia fin troppo leggera ed un finale altrimenti forzato. Le esperienze di vita vissuta, raccontate nelle interviste, contestualizzano e allo stesso tempo fanno da contrappeso alla semplicità e alla leggerezza delle storie messe in scena nella fiction, rispecchiando così su due piani narrativi la realtà “spezzata” di un’intera generazione dimenticata.
Maria Ruggieri
FEFF: 2010
Regia: YE Kai
Anno: 2009
Durata: 82'
Stato: China

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