Meglio conosciuto oggi come il film dal quale John Woo ha tratto il suo classico del 1986 A Better Tomorrow, Story Of A Discharged Prisoner è anche il film che chiarisce l’importanza di Patrick Lung Kong regista. Il protagonista è Lee Cheuk-hong (Patrick Tse Yin), un asso nello scassinare casseforti, che viene rilasciato in libertà vigilata dopo 15 anni di carcere. Una volta fuori, rigar dritto non è facile: Lee non può tornare a casa (il suo arresto è stato tenuto segreto dal fratello) e la riabilitazione è difficile nella Hong Kong degli anni Sessanta.
Il proprietario di nightclub e boss della malavita Jack il Guercio conosce la reputazione di Lee e sarebbe molto interessato alle sue prestazioni, ma Lee non ne vuole sapere e sceglie invece di trovarsi un lavoro onesto. Per nulla impressionato, il boss ricorre a tattiche intimidatorie per fare pressione su Lee e indurlo a lavorare per lui, informando i datori di lavoro sui suoi trascorsi e parlando con suo fratello. La polizia, poi, non è di nessun aiuto, con un ispettore che lo perseguita perché si rifiuta di fare l’informatore. Con così poca gente disposta a sostenerlo, Lee lotta per trovare il suo posto all’interno della società.
La sequenza di apertura del film, con una catwoman mascherata che striscia furtivamente attorno a un globo scintillante è l’unico elemento kitsch di Story Of A Discharged Prisoner. Girato in bianco e nero, il film raramente si discosta dal suo argomento principale e intrattiene con una trama accattivante da proto-thriller, oltre che con interpreti di rilievo. Il tema della riabilitazione è inequivocabile: la narrazione compassionevole suggerisce che è più facile per un ex carcerato ricadere nel crimine che camminare sulla retta via.
La speranza di aiuto e recupero arriva solo attraverso istituzioni come la Discharged Prisoners’ Aid Society (Società per il Sostegno agli Ex Carcerati) di Hong Kong, alla quale alla fine approda Lee. Come melodramma d’azione, la pellicola di Lung è decisamente diretta. Le scene di scontro, la cui coreografia è affidata a Chan Lun-suen e Lau Kar-wing, sono decisamente all’avanguardia, con la macchina da presa che si muove continuamente con movimenti bruschi. Gli idoli del cinema cantonese Tse e Patsy Kar Ling, che interpreta il capo della società di riabilitazione, sono al massimo del loro potenziale, insieme a caratteristi di grosso calibro come Sek Kin, compianto “cattivo” del grande schermo, e Wong Hak, nel ruolo del mendicante zoppo che vede il lato più luminoso della vita.
I cineasti si concentrano anche sulla città stessa: cantieri in costruzione, zone di bonifica e aree abusive sono altrettanto frequenti dei quartieri con moderni grattacieli, e si vede quanto il territorio sia cambiato durante il periodo che Lee ha trascorso in carcere. Con simili pennellate, Story Of A Discharged Prisoner è un quadro affascinante della crescita e della struttura sociale della Hong Kong di oltre quarant’anni fa.
Tim Youngs