The Founding Of The Republic

The Founding Of A Republic (Jian Guo Da Ye) è un film unico nel panorama del cinema cinese.
Prodotto per celebrare il sessantesimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare, il film può essere letto come una sorta di compendio di un periodo cruciale nella storia della Cina contemporanea, oppure come una gigantesca operazione mediatica attorno alla quale si è raccolto tutto lo star system cinese partecipando in massa alla produzione del film. Un film super-patriottico che è riuscito con una formula originale ed intelligente ad attrarre per la prima volta il pubblico dei giovani al cinema di propaganda, superando con 420 milioni di RMB (61 milioni di dollari USA) di box office il record precedentemente incontestato di Titanic ed offrendo una nuova interpretazione del concetto di ”immagine nazionale”. La storia che racconta è quella con la S maiuscola, il periodo tra il 1945 ed il 1949 durante il quale si è formata la Cina contemporanea. Il conflitto tra il Partito Comunista Cinese (PCC) ed il Kuomintang (KMT) è arrivato alla fase finale; eventi politici, battaglie, negoziati e discussioni si succedono in un crescendo sempre più incalzante fino allo storico momento in cui Mao Zedong annuncia dal rostro di Tian An Men la fondazione della Repubblica Popolare.
1945: Mao e Chiang Kai-shek si incontrano a Chongqing per negoziare la pace, rifacendosi entrambi all’eredità spirituale e politica di Sun Yat-sen, il fondatore della Repubblica di Cina. La differenza tra la prosopopea degli ufficiali del KMT ed il comportamento più spontaneo dei dirigenti del PCC è immediatamente evidente. Il 10 ottobre viene firmato il cosidetto Double 10th Agreement con l’approvazione degli Stati Uniti.
1946: Il governo Nazionalista si trasferisce a Nanchino; subito dopo il KMT rinnega il trattato di pace e la guerra civile ricomincia. Si scatena la repressione contro gli intellettuali di sinistra.
1947: Il KMT bombarda l’area di Yan’an occupata dal PCC, che è costretto alla fuga verso lo Hebei. Nel frattempo a Shanghai il KMT chiude la sede della Lega della Cina Democratica (LCD), che guidata da Zhang Lan aveva deciso di appoggiare il PCC. La LCD si trasferisce ad Hong Kong dove si trova anche la parte dissidente del KMT. A partire dal mese di luglio, il PCC cambia strategia, decidendo di muovere all’attacco delle zone occupate dal KMT.
1948: Il KMT convoca unilateralmente il Congresso Nazionale del Popolo a Nanchino, che elegge Chiang Kai-shek presidente e Li Zongren - suo rivale all’interno del KMT - vice-presidente della Repubblica. Nel frattempo la Lega della Cina Democratica ed il Comitato Rivoluzionario del KMT (la parte dissidente) si schierano sempre più apertamente a fianco del PCC, nonostante il timore di avviare il Paese verso una dittatura. Chiang Kai-shek è sempre più isolato all’interno del KMT. Suo figlio, Chiang Ching-kuo, decide di recarsi a Shanghai per stabilizzare la situazione del mercato nero creato dai funzionari di governo corrotti. A Shanghai incontra Du Yuesheng, capo della mafia locale, dal quale apprende che il mercato nero è in mano principalmente alla famiglia Kung, imparentata con Chiang Kai-shek. Quest’ultimo si rende conto che nel partito serpeggia la corruzione ma è paralizzato: punire i corrotti equivale a perdere l’appoggio del partito, non punirli vuol dire perdere l’appoggio della popolazione e quindi del Paese.
Sua moglie Song Meiling si reca a Washington per chiedere l’aiuto degli Stati Uniti ma il presidente Truman rifuta, vuole che la guerra civile finisca. Nel frattempo Mao decide che il Chinese People Political Consultative Conference (CPPCC) la Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese eleggerà il nuovo governo centrale una volta conquistata Beiping (Pechino).
1949: A seguito della decisiva vittoria militare del PCC nella campagna di Huaihai con enormi perdite di truppe e di artiglieria da parte del KMT, il PCC conquista le aree settentrionali e centrali del Paese. Chiang Kai-shek - ormai completamente isolato all’interno del KMT – è costretto a dimettersi da Presidente della Repubblica, mentre il suo rivale Li Zongren cerca inutilmente di negoziare con il PCC la spartizione del Paese a nord e sud del fiume Yangtse. Chiang Kai-shek comincia a pianificare la fuga a Taiwan, mentre Li Zongren cerca l’appoggio di Song Qingling - moglie del defunto Sun Yat-sen e figura molto rispettata dai comunisti - ma sia lei sia Zhang Lan della Lega della Cina Democratica  rifiutano di mediare per conto del KMT. Il Comitato Centrale del PCC si trasferisce a Pechino ed invita i dissidenti del KMT e la Lega della Cina Democratica  a partecipare al processo di formazione del nuovo governo centrale. Le negoziazioni per la pace falliscono in aprile; il PCC comincia la campagna per la conquista della parte meridionale del Paese, occupando la sede del governo della Repubblica a Nanchino. Il governo della Repubblica si trasferisce a Canton. Nel mese di maggio viene liberata Shanghai; Song Qingling viene invitata a trasferirsi a Pechino per partecipare al nuovo governo. Viene convocato il CPPCC la Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese che decide il nome della nuova repubblica, la sua bandiera e l’inno nazionale. Mao viene eletto presidente del nuovo governo, Beiping viene ridenominata Beijing ed eletta capitale. Il 1 ottobre dal rostro di Tiananmen Mao annuncia la fondazione della Repubblica Popolare Cinese.
Nonostante l’uso parziale di immagini di repertorio da documentari dell’epoca e la complessità della trama - che potrebbe scoraggiare i profani di storia contemporanea cinese - quello che impedisce al film di diventare un noioso trattato scolastico è (oltre alla mancanza della voce fuori campo a spiegare gli avvenimenti) l’approccio umanistico e non unidimensionale con il quale sono rappresentati i protagonisti di questa fase della storia cinese. Lo zampino di Huang Jianxin, il regista che è passato dalle commedie noir e dai film sulla gente comune alla direzione del film di propaganda per eccellenza, si fa sentire nel ritratto del Timoniere con delle debolezze e del cinico Chiang Kai-shek tormentato dai dubbi (non è comunque da sottovalutare l’implicito messaggio conciliatorio che il governo cinese lancia a Taiwan con questo film; il progetto di riunificazione con l’isola che il governo cinese persegue da sempre può essere soltanto aiutato evitando il vilipendo indiscriminato del Kuomitang). L’interpretazione che Zhang Guoli fa del presidente del KMT è superba, una delle migliori caratterizzazioni del film assieme a quella di Chen Kun che interpreta Chiang Ching-kuo, il figlio di Chiang Kai-shek che ha con il padre un rapporto ossequioso ma intenso; mentre i camei di registi ed attori famosi sono così brevi che lasciano impressioni sfuggenti, a parte quello carismatico di Feng Xiaogang che interpreta il più importante boss mafioso della storia cinese. Comunque il pubblico in sala fa a gara a riconoscere le quasi duecento star che hanno partecipato al film, accompagnando l’apparizione di ciascuna con esclamazioni di sorpresa e di entusiasmo: Jet Li che interpreta un ufficiale della marina, Jackie Chan un giornalista, Andy Lau un ufficiale del KMT, Chen Kaige un generale, Zhang Ziyi una giovane comunista militante, Jiang Wen un cinico ufficiale al servizio di Chiang Kai-shek, ecc. ecc.
I personaggi di Mao e degli altri dirigenti del partito sono invece interpretati da attori specializzati nell’impersonificazione di questi ruoli, che ormai recitano alla perfezione. Da notare il fatto che, contrariamente alla sua nota predisposizione a parlare con un fortissimo accento della sua provincia natale dello Hunan, Mao nel film parla soltanto in corretto cinese mandarino, quasi a sottolineare la sua “appartenenza” a tutto il Paese.
Come film di propaganda, The Founding Of A Republic è l’unico film prodotto in Cina che può essere accostato ai capolavori del genre quali La corazzata Potëmkin di Sergej Ejzenštejn o Il trionfo della volontà di Leni Riefenstahl. La produzione del film ha avuto un costo relativamente modesto (30 milioni di RMB) poiché tutte le star che hanno partecipato lo hanno fatto gratuitamente (anche questo è il motivo delle apparizioni così sfuggenti, condensate mediamente in una giornata di lavoro ciascuno), mentre la promozione e distribuzione del film hanno avuto dimensioni colossali, con 1400 copie nelle sale durante la settimana del 1 ottobre ed un battage pubblicitario senza precedenti, inclusa la proiezione continua del trailer nelle sale cinematografiche durante il periodo precedente all’uscita del film.
Maria Barbieri
FEFF: 2010
Regia: Sanping Han and Jianxin HUANG
Anno: 2009
Durata: 142'
Stato: China