Paranormal Activity 2: Tokyo Night

Paranormal Activity 2: Tokyo Night di Nagae Toshikazu è un altro remake giapponese di un successo statunitense, in questo caso Paranormal Activity, un horror di Oren Peli del 2007. Il produttore del remake non è però una major hollywoodiana, bensì una società di distribuzione locale, la Presidio, proprio come il film originale non era il prodotto di uno studio di Hollywood ma un film indipendente dal budget irrisorio che ha finito per incassare 193 milioni di dollari in tutto il mondo. Può ingenerare confusione il fatto che ci sia anche un sequel hollywoodiano, Paranormal Activity 2

Al pari dell’originale, il remake è un falso documentario su eventi spaventosi che hanno luogo in una casa altrimenti normale. La differenza principale sta nel fatto che, al posto della giovane coppia del primo film, i due protagonisti sono fratello e sorella. La ventisettenne Haruka (Aoyama Noriko) è ritornata nella casa di famiglia dopo essersi rotta entrambe le gambe in un incidente d’auto avvenuto in viaggio negli Stati Uniti. Il fratello minore Koichi (Nakamura Aoi), di diciannove anni, si prende cura di lei e contemporaneamente studia per entrare all’università. Il padre è spesso in viaggio d’affari all’estero, mentre la madre non è più viva.

Koichi filma il soggiorno di Haruka con la sua nuova videocamera e quando di notte iniziano ad accadere strane cose nella stanza della sorella, lui vi sistema la videocamera su un cavalletto in modo da riprendere chiunque - o qualunque cosa - ne sia responsabile. Davanti alla videocamera non appare alcuno spettro, ma la sedia a rotelle di Haruka si muove da sola e un mucchio di sale, che doveva purificare spiritualmente la camera, improvvisamente si sparge dappertutto sul pavimento. Questi eventi paranormali hanno un crescendo e, per quanto i fratelli cerchino aiuto all’esterno, lo spirito inquieto che li ossessiona non si può domare facilmente. 

Nagae, esperto regista sia di horror che di mockumentary (la sua filmografia comprende la serie di culto televisiva e cinematografica Banned from Broadcast/Hoso Kinshi), modifica l’originale quel tanto che basta per rendere le cose interessanti senza allontanarsi troppo dalla sua formula di successo.

È molto aiutato da Aoyama, che avrà anche una bellezza da modella, ma emette urla da raggelare il sangue, mentre sprofonda in una pozza di isteria tremante con gli occhi sbarrati.

Il momento culminante del film ricorda quello di certi J-horror, ma trasmette comunque un terrore soddisfacente. E se mai Hollywood dovesse fare un remake giapponese di King Kong, sappiamo già chi scritturare per il ruolo di Fay Wray.
FEFF: 2011
Regia: NAGAE Toshikazu
Anno: 2010
Durata: 91'
Stato: Japan

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