Per la regista Barbara Wong, impegnata a confezionare quei film sugli incontri amorosi che sono tanto di moda, il 2010 è stato un anno impegnativo. In estate, il suo Break Up Club ha conquistato il pubblico degli adolescenti con la sua miscela di romanticismo e amore-passione, oltre che per la favolosa interpretazione dell’attrice Fiona Sit. Pochi mesi dopo, la regista è tornata con un film nuovo e anche più romantico, Perfect Wedding, pensato stavolta per un pubblico un po’ più maturo e interpretato dalla diva Miriam Yeung, nei panni di una testarda donna in carriera che deve rivedere completamente quanto mette in gioco nel rapporto amoroso.
Yeung interpreta Yan, la responsabile dell’agenzia di organizzazione eventi “Perfect Wedding”, una delle più prestigiose presenti sul mercato matrimoniale. Sebbene Yan possa organizzare uno spettacolo grandioso per quelli che si sposano, lei stessa si porta dietro il peso di essere stata abbandonata all’altare dal suo ex (Eric Kot) e non crede nell’amore assoluto. Non disdegna le storie di una notte però, e a pochi minuti dall’inizio del film è già a letto con l’avvocato Fung (Raymond Lam). Il giorno seguente Fung viene convocato per officiare un matrimonio curato da Yan, e in breve viene invitato a collaborare con l’agenzia come celebrante civile, per una serie di trenta matrimoni. Con Fung che bazzica l’ufficio come amante segreto, c’è forse un cambiamento in vista nel cuore di Yan, che la aiuti a rivedere le sue opinioni sull’impegno e la felicità coniugali?
Con gran beneficio di Perfect Wedding, Barbara Wong aspira a una grazia semplice con questa commedia romantica diretta e senza pretese. Si tratta di un approccio innovativo, molto lontano dalle contorsioni dispersive e spesso autoreferenziali di Break Up Club. In questo caso la regista è spudoratamente commerciale e felicemente convenzionale: la coppia protagonista lega parlando dello scrittore di bestseller Dan Brown, le amiche pettegole di Yan ricordano le donne di Sex and the City, e le prime battute di canzoni pop annunciano una bella pausa per un arioso montaggio dove si possano ammirare i divi.
Ciò non significa però che in Perfect Wedding non ci sia nessuna tensione. Wong ironizza sia sull’industria legata al matrimonio (un’attività che può comportare eventi estremamente coreografici, stravaganti sessioni fotografiche e una commercializzazione piuttosto spinta), sia il modo in cui le coppie e le relative famiglie affrontano il grande giorno. In una scena in cui le donne di Hong Kong possono riconoscersi, una ragazza entusiasta si sottomette a una dieta ferrea per entrare in un abito da sposa di una taglia più piccola della sua; in un altra viene organizzato un assurdo matrimonio all’aperto, per compiacere i genitori all’antica, ma di certo non gli sposi.
Negli ultimi anni Miriam Yeung ha lasciato perdere i suoi ruoli più eleganti del grande schermo a favore di personaggi impegnativi, che non si limitano a sfruttare il fatto che l’attrice sia anche una popolare cantante. Perfect Wedding non fa eccezione: il ruolo di Yeung in particolare, come nelle altre sue interpretazioni di rilievo, fa appello a donne più mature e più sagge della solita platea di ragazzine, e ne riflette le loro preoccupazioni e aspirazioni di tutti i giorni - come in 2 Become 1 (2006), dove affronta il tema del tumore al seno, o in Hooked on You (2007), dove lavora operosamente al mercato.
Nel film la Yeung mette in scena i suoi lati comici e ruvidi più caratteristici, ma sa anche suscitare simpatia nei momenti più toccanti; e la sua è un’interpretazione così carismatica da mettere completamente in secondo piano l’ottimo cast di contorno, dal bel Raymond Lam alla bomba prosperosa del momento, Chrissie Chau, e il pubblico ne è facilmente conquistato.
Tim Youngs