Mentre nel 2011 il film erotico hongkonghese 3D Sex and Zen: Extreme Ecstasy ha riscosso un enorme successo e se n’è fatto un gran parlare a livello internazionale, la fantacommedia sexy The 33D Invader, uscita nel corso dell’anno, al botteghino ha avuto risultati di gran lunga inferiori rispetto al suo predecessore. The 33D Invader non avrà l’innovazione tecnologica del 3D stereoscopico come Sex and Zen ma nel film, al di là delle scene di nudo e della comicità grossolana, c’è ancora spazio per il divertimento. Il regista Cash Chin offre un bell’esempio di cinema di exploitation, che dovrebbe intrattenere il pubblico amante del genere, e forse anche alcuni che non lo sono.
Nell’anno 2046, radiazioni aliene hanno reso sterile il 99,9% della popolazione maschile, per cui le Nazioni Unite spediscono Future (Macy Wu) nel 2011 per accoppiarsi con un maschio fertile. Le stanno alle calcagna gli alieni cattivi Xucker n. 1 (l’attore porno giapponese Kato Taka) e Xucker No. 2 (Hsueh-Ya Wen), che intendono violentare Future e distruggerne la fertilità. Future appare in stile Terminator (cioè nuda) nella camera da letto di Lawrence (Chen Jyun-yan), uno studente universitario con una valutazione di idoneità fisica del 98,7%. Lawrence però rifiuta la proposta di accoppiamento di Future perché ama la nubile studentessa di giurisprudenza Jeana (la stellina del porno Yoshizawa Akiho). Jeana però è sospettosa e agisce nell’ombra per scoprire la verità su Future. Ovviamente i suoi piani prevedono che lei si spogli.
La trama di The 33D Invader è intessuta di diverse fonti di ispirazione, da Terminator alle commedie erotiche adolescenziali, da The Fruit Is Swelling di Chin alle innumerevoli suggestioni giapponesi come gli anime, gli eroge (videogame erotici) e i film pink. La storia è esile e lo sviluppo è altrettanto debole, ma Chin si sottrae abilmente a questi difetti riconoscendo le sue fonti e astenendosi da qualunque pretesa. La sceneggiatura butta lì quattro chiacchiere sull’amore, ma i film vietati ai minori utilizzano spesso l’amore come fragile giustificazione per la pornografia, riducendone sostanzialmente l’ipocrisia.
The 33D Invader è molto schietto su quelle che sono le sue fonti di ispirazione e i dialoghi citano esplicitamente altri film, i media e gli stessi attori. Kato Taka è chiamato “Mano Divina” negli ambienti dei video per adulti per la sua competenza nel somministrare il piacere femminile, e il film vi allude attraverso la tecnica del dito elettromagnetico di Xucker n. 1. Nel film è presente uno stupro, in versione però da film pink, con tanto di fantascienza comica e alieni ermafroditi. L’irrealismo sciocco rende più facile da digerire anche il contenuto più sgradevole, mentre alcuni tocchi sovversivi (come la strana immagine di un arrabbiatissimo Paperino sullo sfondo di una scena di sesso) aggiungono un certo umorismo. Vi è anche un tormentone che prende in giro l’attore Stephen Chow: l’attore sovrappeso Tsui Ho-Cheung è vestito come Chow, ha i capelli come Chow e fa costanti riferimenti a Chow mentre viene doppiato da Wen Chao, un doppiatore famoso per la sua voce, molto simile a quella di Chow.
The 33D Invader sorprende anche per le gag visive volgari, che superano i confini del buon gusto e che sarebbero già sufficienti a piazzare il film davanti ad altre pellicole erotiche già viste. Chin infila abbastanza scene di sesso da saziare i suoi fan, dal softcore con sottofondo di jazz scadente ad accoppiamenti bizzarri che suscitano scandalizzato divertimento invece che eccitazione. Le attrici sono attraenti e professionali, si spogliano volentieri e con entusiasmo – a eccezione di Monna Lam, il cui pudore però non è insolito, trattandosi di un’attrice hongkonghese (tutte le altre attrici provengono dalla Cina, da Taiwan o dal Giappone). Inoltre, al di là della sgradevole scena di sesso alieno, il film non è poi così grossolano. Chin vuole eccitare il pubblico, ma lo fa con una strizzatina d’occhio e, di solito, senza ricorrere a contenuti sordidi o volgari per soddisfare gli spettatori. Nel complesso, The 33D Invader è balordo, com’era prevedibile, ma fa con allegria quel che deve fare, e si spinge anche un po’ oltre.
Ross Chen (www.lovehkfilm.com)