Dopo una breve pausa negli ultimi anni, torna sugli schermi l’horror thailandese con il quarto lungometraggio di Taveewat Wantha, Long Weekend. Grazie all’ottimo lavoro di squadra tra la Wave Pictures (una nuova società di produzione, affiliata del secondo più grande magnate televisivo thailandese), il sottovalutato regista veterano Taveewat, e il narratore di culto Eakasit Thairaat (13 Beloved, Body), questo film inquietante è diventato un grande successo a sorpresa, caratterizzato da una trama contorta, dei timori inquietanti e un’atmosfera di terrore. Un gruppo di cinque studenti universitari organizza in gran segreto un weekend di vacanza senza dire nulla all’amico sfigato Thongsook.
Thongsook, un ragazzo carino, non se la prende e si aggrega al tour senza dirlo agli amici e con aspettative tutte sue.
Non soltanto però la destinazione è un’isola sperduta dove nessun visitatore ha messo piede negli ultimi dieci anni, ma è anche venerdì 13. Gli amici ne ridono pure, quando il pilota della barca racconta loro dell’ultima, sanguinosa visita all’isola. Quando spunta Thongsook gli amici lo deridono bloccandolo in una grotta, dove si dice che alcuni fedeli siano stati inghiottiti da un fantasma affamato.
Nel panico più totale, Thongsook cerca con ogni mezzo di uscire dalla caverna. A peggiorare le cose, mentre cerca una via d’uscita perde il suo amuleto portafortuna. Solo Namcha conosce il significato di quell’amuleto e la ragione per cui Thongsook lo indossa sempre. Ai tempi della loro infanzia, una volta Thongsook chiese a Namcha se sarebbero potuti restare amici anche se Namcha avesse conosciuto il suo segreto e il bambino Namcha annuì. Thongsook allora si tolse la collana e all’improvviso tutto il suo corpo fu scosso da un tremito, e venne posseduto da un mostro che era possibile controllare solo attraverso quell’amuleto. Quindi questo non sarà un venerdì 13 come gli altri… Taveewat Wantha è noto come regista di culto non abbastanza considerato nel suo paese. I suoi film esplorano sempre mondi insoliti, abitati da gruppi di gente strana che affrontano situazioni inaspettate – dagli zombie infettati dalla SARS di SARS War (2004) alle fantasie sessuali di un musicista rock in The Sperm (2007) – fondendo in modo bizzarro il fantasy e la commedia.
Pur essendo il suo primo horror-thriller, Long Weekend è un tour de force di colpi di scena, strani fantasmi e spiritualità sanguinaria. Una ballerina fantasma si contorce e fa turbinare mani e braccia per ballare con voi, e questa non è nemmeno la scena più strana. Le vittime non sanno mai quando appariranno gli spettri, né chi siano gli spettri. E la cosa peggiore è che questi fantasmi sono anche intelligenti, sono in grado di entrare nei vostri sogni per divorarvi! Questa volta Taveewat gioca con il suo pubblico. Non solo i personaggi del film sono ingannati dagli spettri, ma anche gli spettatori vengono attirati in questo gioco del gatto col topo. A tutto ciò contribuisce anche il montaggio rapido e l’eccellente interpretazione del musicista indipendente (e per la prima volta attore) Chinawat Indracusin.
Anchalee Chaiworaporn