From Vegas to Macau

Il superdivo Chow Yun-Fat fa un ritorno in grande stile alla commedia cantonese con From Vegas to Macao, un film pervaso di nostalgia del prolifico autore Wong Jing, che ha riscontrato grande successo nel periodo del Capodanno cinese. È dalla fine degli anni Novanta che la carriera di attore porta Chow sui set di Hollywood e della Cina continentale, motivo per cui è rimasto a lungo assente dalla scena comica del cinema di Hong Kong. Eppure, come dimostra chiaramente questa sua nuova prova, il suo carisma comico è rimasto immutato.

Anni fa Wong aveva assegnato a Chow il ruolo dell’iconico protagonista che dà il titolo ai due blockbuster God of Gamblers (1989) e God of Gamblers’ Return (1994); ora per l’ennesima volta gli mette in mano le carte da gioco. In questo film Chow è Ken, un giocatore incallito ma alla mano, di ritorno a Macao dopo un periodo a Las Vegas (da qui il titolo), che devolve volentieri le sue vincite in beneficenza.

I problemi nella vita di Ken emergono quando, a Hong Kong, l’agente speciale Lionel (Philip Ng) si infiltra nella sala riunioni di Mr. Ko (Gao Hu), un riciclatore di denaro sporco, si impossessa dei filmati di una telecamera nascosta e li nasconde in un orsacchiotto di pezza. Ken viene chiamato in causa perché Lionel è il figliastro di un suo amico, il bonario truffatore Benz (Benz Hui) e l’orsacchiotto viene portato a Macao dal figlio di Benz, Cool (Nicholas Tse), spirante allievo di Ken, e dal nipote Karl (Chapman To), il quale invece preferirebbe uscire con la figlia di Ken (Kimmy Tong). Per di più, mentre i cattivi sono impegnati nella ricerca dei filmati nascosti, le autorità sfruttano il talento di Ken per incastrare Mr. Ko in un’operazione molto articolata.

From Vegas to Macau può risultare contorto a livello di sceneggiatura, ma il suo potenziale di intrattenimento è innegabile. Si susseguono scene d’azione molto creative, che vanno dai cupi combattimenti mortali delle prime scene con Philip Ng alle battaglie buffescamente stravaganti di Macao. Intanto le sequenze relative al gioco d’azzardo mostrano partite in cui sono in ballo cifre stratosferiche, partite di calcio truccate all’inverosimile e molto altro. La commedia d’azione e il thriller sul gioco d’azzardo – per non parlare dei divertimenti in bikini a bordo piscina – provengono direttamente dal repertorio abituale di Wong, solo che in questo caso vengono utilizzati per un film ad alto budget, destinato a imporsi nei multiplex di tutta la Cina.

I divi dell’ultima generazione, Nicholas Tse e Chapman To, sostengono la dinamica giocosità di Wong con trovate divertenti: Tse dispensa il suo abituale atteggiamento rilassato con un effetto molto gradevole, mentre To porta con sé il suo celebre stile comico nel ruolo di compagno maldestro. Però chi ruba la scena – come era prevedibile – è Chow Yun-Fat, che risplende in tutta questa comicità balorda come se non avesse mai fatto altro in vita sua. Chow fa fuori tutti gli altri attori, tanto i ruoli importanti quanto i cammei, con perfetto tempismo ed è una delizia in ogni cosa che fa: dalle gag più assurde quando gioca a carte alla straordinaria capacità del suo personaggio negli effetti sonori; e riaccende i ricordi dei suoi primi spettacoli demenziali in film come Diary of a Big Man di Chor Yuen (1988). E sì, anche il suo personaggio originale di God of Gamblers diventa un elegante punto di riferimento. Il pubblico, da parte sua, ha accolto molto bene l’irruzione dell’ambiziosa commedia di Wong e Chow all’inizio di quest’anno: From Vegas to Macao ha polverizzato il precedente record di incassi di Wong nella Cina continentale e ha registrato un’accoglienza entusiastica anche a Hong Kong.
Ross Chen (www.lovehkfilm.com)
FEFF: 2014
Regia: WONG Jing
Anno: 2014
Durata: 94'
Stato: Hong Kong

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