Miss Granny

Arrivata alla settantina dopo una vita difficile, Oh Mal-soon è una donna che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e non sta mai lontano dagli scontri, che si tratti di un battibecco bonario con il suo collega, il signor Park, o di una scenata di gelosia alla sua rivale Okja, o di una raffica di lamentele dirette alla nuora. Un giorno, però, la donna riceve un duro colpo che la coglie davvero alla sprovvista: il figlio e il resto della famiglia vorrebbero mandarla in un ospizio. Stordita e sconfortata, Oh Mal-soon esce di casa e comincia a girovagare senza meta per la strada.

È proprio allora che si imbatte in uno studio fotografico curiosamente antiquato che reca il nome di “Foto della Gioventù”. Affascinata dall’aspetto del luogo, decide di farsi fare un ritratto. L’amichevole proprietario, che ha un lampo di astuzia negli occhi, le scatta la fotografia. È solo più tardi, dopo che ha lasciato lo studio fotografico ed è salita su un autobus, che la donna vede il proprio volto riflesso sul finestrino e si rende conto che in lei è cambiato qualcosa di fondamentale.
Mal-soon si ritrova nel corpo di una ventenne. Certo, nessuno della sua famiglia o tra i suoi conoscenti è in grado di riconoscerla in queste sue nuove sembianze. Si dà il nome di “Audrey,” come Audrey Hepburn, e goffamente inizia ad assumere la sua nuova identità. Fisicamente è ritornata giovane, ma la sua mente è rimasta la stessa. Ma la cosa più rilevante è che agisce e parla come una settantenne che crea problemi ovunque lei vada.

Miss Granny è il primo successo cinematografico coreano del 2014 e ha lasciato il pubblico sfinito dalle risate. Gran parte del risultato del film si deve alla giovane e talentuosa attrice Shim Eun-gyeong che, attraverso le movenze e la voce esprime perfettamente l’atteggiamento risoluto e il gergo particolare di un’anziana donna coreana cresciuta in campagna. In questo caso, l’inatteso contrasto tra il viso giovane e carino di Shim e il suo modo di parlare si sono rivelati una trovata umoristica che non si esaurisce mai. L’attrice, che si era già messa alla prova una volta come protagonista del successone Sunny, si colloca senza alcun dubbio tra gli astri nascenti più fulgidi della nuova generazione di attrici coreane.

Forse gli spettatori rimarranno sorpresi nell’apprendere che il regista di Miss Granny è lo stesso che ha diretto il commovente e profondamente sconvolgente Silenced (2011), tratto da un impressionante fatto di cronaca sull’abuso di bambini in una scuola per non udenti. È un bel cambiamento di atmosfera per il regista Hwang Dong-hyuk, ma forse la cosa ha un senso: dopo aver affrontato un argomento così pesante e disturbante, gli ci voleva qualcosa di più leggero e aereo. Ad ogni modo, entrambi i film hanno avuto risultati importanti: Silenced ha venduto 4,7 milioni di biglietti al botteghino coreano, mentre Miss Granny è arrivato addirittura a 8,7 milioni.

Anche se quest’ultima cifra è andata ben oltre qualunque aspettativa, si può certamente dire che Miss Granny il suo successo se l’è meritato. È ben confezionato, abilmente costruito e presenta un buon gruppo di attori di contorno. Si potrebbe comunque eccepire che è diabolicamente difficile tradurlo. Dato il rapido sviluppo della Corea del Sud, esiste un ampio divario culturale tra le persone dell’età di Mal-soon e le generazioni più giovani; per questo l’immagine di una donna anziana e il dialetto che esce dalla bocca di Shim Eun-gyeong sono il maggior spettacolo del film. Gli spettatori non coreani potranno sempre capire la battuta, e godersi appieno la storia, ma c’è una piccola parte del suo fascino alla quale non potranno avere accesso.
Darcy Paquet
FEFF: 2014
Regia: HWANG Dong-hyuk
Anno: 2014
Durata: 124'
Stato: South Korea

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