The Terror LIVE

Yoon Young-hwa (Ha Jung-woo, The Berlin File) ex anchorman del telegiornale caduto in disgrazia a causa di uno scandalo privato, ora conduce un talk show radiofonico diurno. Profondamente infelice e divorziato dalla moglie (Kim So-jin), una giornalista televisiva, Yoon in modo sprezzante ne dice quattro a un ascoltatore particolarmente pesante, il quale poi richiama per annunciare che farà saltare in aria una parte del ponte Mapo sul fiume Han. Quando il ponte salta davvero in aria e il terrorista promette di richiamare ancora, a Yoon viene l’idea di fargli un’intervista in diretta, e si accorda velocemente con il suo superiore (Lee Kyeong-yeong, Venus Talk) per essere reintegrato se la trasmissione live porterà alla confessione via radio e all’arresto del collerico colpevole. Ben presto però scopre con terrore che il “pazzo che chiama” è solo a pochi passi da lui.
The Terror LIVE è uscito nelle sale coreane nel luglio del 2013 e, pur trovandosi a competere faticosamente con Pacific Rim, L’uomo d’acciaio e Snowpiercer di Bong Joon-ho, è riuscito a mettere insieme la rispettabile cifra di 5,58 milioni di biglietti in tutto il paese, piazzandosi al nono posto nella classifica annuale dei campioni d’incasso al botteghino, subito dopo Hide and Seek.

Una volta che abbiamo deciso di non mettere in dubbio la forte implausibilità del potere quasi onnipresente del terrorista, il film funziona piuttosto bene, a tratti addirittura stupendamente. Saggiamente il regista e sceneggiatore Kim Byung-woo limita l’ambientazione a uno studio di registrazione che dopo un po’ si converte in un’improvvisata unità di crisi per l’emittente radiofonica e mantiene Ha Jung-woo al centro della scena per quasi tutta la durata del film. L’interprete raccoglie la sfida cimentandosi in un personaggio complesso con sfaccettature credibilmente contraddittorie che lo rendono contemporaneamente arrogante, spietato e compassionevole. È anche incoraggiante vedere un film coreano che quietamente manipola lo spettatore per generare il massimo della tensione, invece di assoggettarlo a esplosioni fintamente catartiche (completamente diverse da quelle emotivamente genuine) di immeritato sentimentalismo. La scaltra e sinuosa regia di Kim, soprattutto nella prima metà della storia, costituisce il maggior pregio del film.

Effettivamente, The Terror LIVE, come Cold Eyes (forse il film coreano più sottovalutato del 2013), suggerisce un nuovo orientamento nel cinema coreano di genere: una sempre maggior enfasi viene data ai professionisti adulti che si dedicano con passione al loro lavoro. Una simile attenzione alla professionalità consente al film di “rendere bene” quel tipo di dettagli che sembrano miseramente o comicamente falsi in gran parte degli altri tentativi coreani di cinema di genere. Quindi nel film ci ritroviamo con un’agente governativa femminile del tutto credibile (interpretata con impressionante equilibrio da Jeon Hye-jin, All for Love) e un vivace quanto agguerrito scambio tra Yoon e la sua ex moglie, che nemmeno una volta esce dai binari del servizio di due giornalisti che trasmettono in diretta informazioni su una situazione in cui stanno potenzialmente rischiando la vita. 

Visivamente il film fa un uso efficace delle telecamere televisive, di cellulari e altri pezzi di found footage, ma quel che colpisce maggiormente sono il montaggio inaspettatamente complesso (sotto la supervisione di Kim Chang-joo, The Face Reader) e il suono (di Jeong Jin-wook, The Yellow Sea). Lo spettacolo delle esplosioni finali in CGI, invece, non è del tutto convincente. Eppure, The Terror LIVE vale davvero un po’ del vostro tempo: perché è un thriller ingegnoso e teso, e per via dei commenti che fotografano il fastidio della sinistra coreana per la piega conservatrice presa dal governo del paese negli ultimi quindici anni.
Kyu Hyun Kim
FEFF: 2014
Regia: KIM Byung-woo
Anno: 2013
Durata: 97'
Stato: South Korea

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