Tiny Times 1

Tiny Times 1 è tratto dalla prima parte del bestseller dallo stesso titolo scritto da Guo Jingming, che ha anche diretto il film ed il suo sequel, Tiny Times 2. Il film è stato un grande successo commerciale – ha totalizzato circa 80 milioni di dollari – perché come il libro da cui è tratto è riuscito a interpretare i sogni e le aspirazioni del pubblico dei giovani delle grandi metropoli cinesi. Il film è stato definito da alcuni critici come un incrocio tra Il diavolo veste Prada e Sex and the City – meno il sesso. In effetti i riferimenti alla iconografia delle serie televisive americane sono molti – il film a momenti ricorda anche Ugly Betty e nell’ambientazione si notano riferimenti evidenti a Friends.

Ma altri lo hanno definito anche un film “femminista”… perché la storia ruota attorno a quattro ragazze della Cina urbana contemporanea, che hanno caratteri forti, sono indipendenti e volitive. Anche se in fondo rimangono inguaribilmente romantiche. La loro storia comincia con l’immagine nostalgica, color seppia, della prima apparizione delle quattro ragazze sul palco del liceo dove si sono incontrate e dove sono diventate amiche inseparabili.

Le ritroviamo subito dopo all’università, mentre frequentano facoltà diverse ma dividono un appartamento molto bohemien – che ricorda quello dei protagonisti di Friends – sullo sfondo di una Shanghai super affascinante e moderna. I caratteri, interessi e background delle quattro giovani sono diversi, come in Sex and the City. Nan Xiang è una ragazza con un forte temperamento artistico, studia per diventare disegnatrice di moda, ed è infelicemente innamorata di un ragazzo infedele. Ruby è un’atleta, un maschiaccio, estroversa e un po’ chiassosa, che vorrebbe invece essere supersexy e assomigliare a Marilyn Monroe. Lily è una giovane donna raffinata, già ricca, dotata di innato spirito imprenditoriale, e da anni in coppia con uno dei “belli” del liceo. Anche Lin Xiao, che è quasi la voce narrante del film – la storia è raccontata principalmente dal suo punto di vista, come nel caso di Sarah Jessica Parker – è fidanzata da anni con un altro dei “belli” del liceo.

Lin Xiao è una ragazza molto carina, un po’ impacciata, che si mette sempre nei guai perché è ingenua ma riesce sempre a cavarsela perché inspira un istinto protettivo nelle persone che la circondano. Lei invece vorrebbe essere diversa e si chiede se il suo fidanzato sia attratto proprio da questa sua vulnerabilità, che a lei non piace. Lin Xiao è anche quella che all’inizio del film ha un momento di epifania e dice “Siamo la forma di esistenza più insignificante di quest’epoca”.

Ciononostante, le vicende delle quattro ragazze assumono contorni quasi “eroici” quando si trovano ad affrontare problemi di natura sentimentale, lavorativa, e di relazioni con il mondo. Le loro storie si intrecciano con quelle di molti altri personaggi che abitano l’immaginario collettivo della Cina contemporanea, quali il boss della rivista di moda dalla quale Lin Xiao riesce a farsi assumere per un apprendistato – un uomo bellissimo ma crudele, maniacalmente ossessivo, e fondamentalmente infelice – ed un famoso scrittore che si comporta come un bambino viziato.

Ci sono poi le colleghe, pronte a tutto per fare carriera, e le madri ambiziose e possessive che vogliono decidere del futuro dei figli. I personaggi maschili sono per la maggior parte deboli, immaturi. Il mondo emotivo rappresentato dal film è quello delle giovani donne cinesi con i piedi per terra, la cui filosofia di vita è enunciata da Lily in una scena cruciale in cui litiga con il suo fidanzato: “L’amore senza il materialismo è solo un mucchio di sabbia”.

E di materialismo il film è pieno, con ripetute inquadrature di marchi di moda – italiani, naturalmente! –, sfilate di moda private e pubbliche, Natale festeggiato all’insegna del consumismo più sfrenato. Come tutte le favole, il film finisce con un happy ending, ma l’ultima inquadratura lascia la porta aperta ad un possibile finale più problematico e comunque al proseguimento della storia – che è stata sviluppata dal sequel Tiny Times 2.
Maria Barbieri
FEFF: 2014
Regia: Guo Jingming
Anno: 2013
Durata: 116'
Stato: China

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