Café. Waiting. Love è tratto da uno di romanzi più amati dello scrittore e regista Giddens e possiede la stessa accattivante stranezza e attenzione ai dettagli romantici più minuscoli che hanno reso tanto famoso il film di Giddens You Are the Apple of My Eye. Diretto da Chiang Jin-lin, Café. Waiting. Love è interpretato da Vivian Sung nei panni di Siying, una studentessa sfacciata che viene quasi investita da un autobus, ma è salvata dall’attraente e angelico Zeyu (Marcus Chang). Infatuata, Siying segue Zeyu al “Café. Waiting. Love”, un bar la cui proprietaria (Vivian Chow) è inspiegabilmente malinconica. Siying ottiene immediatamente un posto al bar, dove lavora agli ordini della mascolina barista Abusi (Megan Lai) e può tenere d’occhio Zeyu, per la felicità del suo cuore.
Siying incontra anche l’allegro studente A-Tou (Bruce), famigerato perché indossa sempre bikini e roller in pubblico, e perché si trascina dietro un cavolo legato al guinzaglio. A parte gli hobby discutibili, i due diventano amici e inizia a svilupparsi una certa attrazione. Per Siying, la sensazione è dovuta al fatto che inizia lentamente a capire che A-Tou è davvero un ottimo ragazzo, mentre per A-Tou l’attrazione è legata alla profezia del suo defunto nonno, secondo cui un giorno lui avrebbe incontrato la donna della sua vita, e questa avrebbe avuto il magico dono di riuscire a creare salsicce dal nulla. Siying riesce davvero a farlo – un espediente narrativo ridicolo ma anche adorabilmente eccentrico, che si adatta perfettamente al tono magico realizzato da Giddens & c.
L’interazione tra i personaggi funziona bene di per sé. Nonostante venga presentato con abitudini perverse, A-Tou è un ragazzo con tratti cabarettistici e Siying è un’eroina romantica che attrae in modo pulito e intrigante. Entrambi sono personaggi idealizzati che sembrano usciti dalle pagine di un manga giapponese per ragazze, ma Bruce e Vivian Sung sono dei volti nuovi e interessanti e la loro storia d’amore non ha pretese, nonostante i dettagli ruffiani. Anche alcuni dei personaggi secondari sono molto divertenti; A-Tou e Siying sono aiutati e supportati dall’ex attore Brother Bao (Li Lou), che ha un’acredine di lunga data con la moglie Jindao (Paulien Lang), e se ne rammarica guardando i suoi vecchi film di gangster melodrammatici e piangendo con autodisapprovazione. Megan Lai è impressionante nel ruolo della barista Abusi: la sua è una presenza molto più significativa rispetto al tempo effettivo in cui è in sullo schermo. La cantante e attrice hongkonghese Vivian Chow è eterea nelle vesti della misteriosa proprietaria del bar.
Café. Waiting. Love in conclusione utilizza i suoi elementi fantastici per raccontare una storia romantica familiare, e alcune sequenze esplicative in flashback innalzano il livello di melodramma in modo allarmante. Eppure, il film è eccezionalmente ben fatto, con i suoi divi fotogenici, un umorismo geniale e una visione interessante di Taiwan che potrebbe essere descritta come un paradiso hipster-yuppie completo di un’allettante cultura del caffè di alto livello. Il risultato complessivo è divertente e innegabilmente piacevole, e si qualifica come un primo esempio di fantasioso romanticismo taiwanese postmoderno – un tipo di film che è diventato un genere popolare a sé, insieme alle altre commedie di Giddens e al loro mix di divi interessanti, emozioni disarmanti e altro equipaggiamento mirato alla simpatia. Questo genere di film ha un pubblico tutto suo, sia a Taiwan che all’estero, e Café. Waiting. Love. lo accontenta come si deve.
Ross Chen (www.lovehkfilm.com)