“Non ti dimenticherò mai”, si sussurrano gli amanti. La verità è che presto o tardi ci si dimentica di chiunque. Infatti, molte delle persone che avete incontrato, dai compagni della scuola materna al ragazzo sbronzo che era al bar ieri sera, vi hanno già scordato. Se li incrociaste per strada oggi, sarebbero in grado di identificare la vostra faccia ma probabilmente non ricorderebbero come vi chiamate. E questo, se siete fortunati; con tutta probabilità proseguirebbero per la loro strada completamente inconsapevoli.
È questo, alla fin fine, il dilemma della protagonista dell’agrodolce film romantico adolescenziale Forget Me Not di Horie Kei. La studentessa Oribe Azusa (Hayami Akari), al terzo anno di scuola superiore, è carina e vivace – e nessuno, neanche suo padre, riesce a ricordare la benché minima cosa su di lei.
Azusa trascorre la sua esistenza presentandosi continuamente alle persone, finché a un certo punto è pronta a rinunciare completamente agli altri esseri umani.
Poi un giorno un ragazzo in bici la fa cadere e sfonda il misterioso campo di energie negative che la circondano. Il ragazzo si chiama Hayama Takashi (Murakami Nijiro), è nella sua stessa scuola e frequenta il suo stesso anno, ma in un’altra classe, e diventa il suo confidente, il suo difensore e, infine, il suo boyfriend, giurando che non la dimenticherà mai.
Basato su una sceneggiatura di Horie e Okazaki Satoko tratta dall’omonimo romanzo fantasy di Hirayama Mizuho, il film passa oltre tutte le sue contraddizioni, come ad esempio il modo in cui Azusa, la perenne estranea, riesca a entrare in classe ogni giorno senza attirare l’attenzione dell’insegnante e dei compagni di classe. Lei è anonima, non invisibile. Ci immaginiamo la povera ragazza condannata a presentarsi quotidianamente, ma non ci capita mai di assistervi.
Come mai Azusa è stata condannata a un simile esasperante destino?
Lei stessa racconta a Takashi che, alla fine del secondo anno di liceo “la mia famiglia e i miei amici hanno cominciato a scordarsi di me”. E non ci sono indizi del fatto che in qualche modo lei possa aver scatenato le ire degli dei, quali che siano.
Ma l’obiettivo di Forget Me Not è suscitare emozioni, non il ragionamento – ed è quello che fa, soprattutto per merito della scelta di Hayami per il ruolo di Azusa.
Ex componente del gruppo musicale di idol Momoiro Clover (ora rinominato Momoiro Clover Z), Hayami si è concentrata sul mestiere di attrice e modella da quando è stata “promossa” uscendo dal gruppo nel 2011, alla tenera età di 16 anni.
A differenza delle sue compagne ex-idol Maeda Atsuko e Oshima Yuko, che prima avevano fatto parte della band femminile AKB48, Hayami non si è immediatamente calata in grossi ruoli con registi famosi, ma ha dovuto faticare per affermarsi come attrice, arrivando al suo primo ruolo da protagonista nella commedia romantica adolescenziale di Yakumo Saiji, My Pretend Girlfriend, del 2014, dove interpretava la ragazza apparentemente audace, sentimentalmente disillusa e in fin dei conti enigmatica a cui si riferiva il titolo del film.
Nella parte di Azusa, Hayami si impadronisce totalmente del personaggio, dandogli non solo un cuore fragile ma anche un’aria di solitudine e diffidenza sulle quali le promesse di ricordo sempiterno fatte da Takashi non riescono a far breccia. Azusa vuole sperare che questo sia possibile, ma è stata spazzata via dall’archivio mnemonico di troppe persone per credere che le cose possano cambiare facilmente.
Nell’interpretazione di Murakami, che ha esordito nella pellicola Still the Water di Kawase Naomi in concorso a Cannes nel 2014, l’esile e arruffato Takashi ha un aspetto e un modo di fare che lo fanno sembrare più giovane dei suoi diciassette anni.
È carino, ben intenzionato e, all’inizio, fatica a comprendere la situazione di Azusa, per non parlare delle sue emozioni. Fa dei progressi con l’intensificarsi del loro rapporto, ma non va molto più lontano della sua chiassosa famiglia e dei suoi amici fin troppo normali. Poi anche lui inizia a dimenticare. Ritornerà indietro, alla sua vita di prima, o rimarrà fedele alla promessa di ricordare Azusa?