Gangjae (Park Hyuk-kwon) conduce una vita esteriormente felice ma all’interno complicata. Sposato, con una figlia liceale e un buon lavoro, ha ormai raggiunto tutto quello che la società può attendersi da un uomo qualunque del ceto medio. Ma lui si sta sgretolando emotivamente e anche la sua vita esteriore precisa e ordinata inizia a mostrare segni di cedimento.
La trama di A Break Alone si divide in due periodi di tempo e il film si sposta senza sosta dall’uno all’altro. Con uno scarto di dieci anni all’indietro, Gangjae incontra un’attraente giovane insegnante di yoga che si chiama Siyeon (Yoon Joo) e si innamora di lei. I due iniziano una relazione che lui riesce a mantenere segreta, ma a un certo punto lei comincia a sentirsi frustrata e disillusa per via dell’adulterio (dell’amore), e decide di sposare qualcun altro.
Dieci anni dopo, Gangjae non l’ha ancora dimenticata.
Per lui è diventata una routine settimanale quella di andare nell’edificio di fronte alla palestra di yoga a spiare attraverso un teleobiettivo la sua ex amante. Il suo crescente interesse per la fotografia è, in parte, una semplice scusa per fotografarla a sua insaputa. Inventa viaggi di lavoro per seguirla e arriva persino al punto di introdursi in casa sua.
A Break Alone rappresenta l’esordio alla regia di Cho Jae-hyun, un celebre attore che il pubblico internazionale ricorderà per i suoi ruoli nei film di Kim Ki-duk Crocodile (1996), Bad Guy (2002) e Moebius (2013) del regista. Sebbene nel film Cho appaia solo in un piccolissimo cameo, la sua esperienza come attore sembra averlo aiutato anche dietro la macchina da presa.
Al protagonista Park Hyuk-kwon, un interprete di grande talento che per lo più è apparso in ruoli secondari, viene dato ampio spazio per mostrare la sua bravura. Ci sono diversi momenti nel film in cui la storia rimane sospesa e a Park ha la possibilità di intrattenere il pubblico per mezzo della sua recitazione misurata ma espressiva.
Cho ha fatto un’ottima scelta anche quando ha affidato il ruolo di Siyeon.
Yoon Joo, che è stata scelta a un provino, non è proprio un’esordiente: era già apparsa brevemente in Wonderful Nightmare ed era stata protagonista in I’m Feng e Dirty Blood. Ma in questo film Cho riesce a tirarle fuori capacità che la distinguono da tante altre giovani attrici che stanno cercando di farsi strada nell’industria del cinema coreano. La sua interpretazione fa sembrare l’ossessione di Gangjae, se non proprio normale, almeno molto credibile.
Una delle caratteristiche più salienti di A Break Alone è il suo montaggio.
Mentre il film procede, la narrazione si muove spesso avanti e indietro tra il periodo iniziale del matrimonio di Gangjae, quando incontra Siyeon, e la sua vita attuale. Senza che vi siano chiari segni o stratagemmi visivi (come ad esempio pettinature diverse, o altro) per distinguere i due tempi, è facile confondersi e chiedersi se una certa scena appartenga al presente o al passato, soprattutto per gli spettatori che cominciano a vedere il film senza sapere nulla della sua storia.
Ma questo può anche essere un aspetto positivo, perché rispecchia efficacemente quanto sta accadendo nella mente di Gangjae, il quale vive ancora molto nel passato e può essere invaso dai ricordi alla minima sollecitazione. Anche nella sua mente passato e presente si mescolano.
A Break Alone è un film agrodolce che non è particolarmente interessato a trasmettere un messaggio preciso, ma che invece crea un ritratto memorabile di un uomo di mezza età solo e disperato. Non tutti saranno in grado di identificarsi con il protagonista e il suo particolare bagaglio di insicurezze, ma la storia viene raccontata con una delicatezza e una verve tali da permettere agli spettatori di avere un vivace dibattito sulle azioni di Gangjae dopo la visione del film.