A Melody to Remember

È l’anno 1952, a due anni dall’inizio della Guerra di Corea. Nel bel mezzo del conflitto, il tenente Han Sang-ryul (Im Si-wan) patisce un’altra tragica perdita e si ritrova completamente solo al mondo, senza famiglia. Ritornato a Busan dal fronte, egli lotta per trattenere il proprio dolore. 
 
Poi, un giorno, gli viene chiesto di dare una mano in una casa di accoglienza per bambini rifugiati che sono rimasti orfani di recente. Nella sua vita prima della guerra, Sang-ryul aveva studiato musica e quando suona il pianoforte la musica sembra fluire da un altro mondo. 
 
Anche se non è nello stato d’animo giusto per esibirsi lui stesso, alla fine decide di organizzare un coro di bambini assieme alla responsabile della casa di accoglienza, Joo-mi (Ko A-sung). Per alcuni, sembra un’idea ridicola in un paese lacerato dalla guerra dove si deve lottare per la sopravvivenza, ma quando i bambini lentamente imparano a cantare e si stimolano a vicenda per migliorare, essi iniziano a trovare un senso nella musica che stanno creando. 
 
Tratto da una storia vera, A Melody to Remember è per molti versi un film ispiratore e commovente che parla di amore, sacrificio e altruismo. Ma è anche una storia ambientata nel contesto di una guerra terribile e insensata. Una delle cose sorprendenti del film è che presenta l’aspetto migliore della natura umana e, simultaneamente, anche il punto fino al quale le persone vengono danneggiate e stravolte dallo sconvolgimento e dal degrado morale di un conflitto armato. 
 
Questa duplice natura di A Melody to Remember indica che il film contiene immagini che, a prima vista, non sembrano appartenere allo stesso film. La locandina suggerisce una storia adatta ai bambini, ma le scene di apertura contengono una violenza esplicita e sconvolgente. Più avanti, le scene sotto una luce calda in cui i bimbi cantano e si riuniscono riconciliandosi con le reciproche differenze sono inframmezzate da impressionanti immagini di abusi e sfruttamento sui bambini. 
 
È un film che a volte presenta scarti improvvisi dal turpe al sublime e ritorno. Ma affermare che il tono è incoerente non è una critica in questo caso, visto che gli elementi più cupi della storia hanno uno scopo ben preciso. È una fortuna che il film sia stato diretto da qualcuno che ha la capacità di gestire simili contraddizioni. Sebbene la prima parte della sua carriera sia stata incentrata sulle storie romantiche, nei suoi ultimi tre film il regista Lee Han ha esibito una gamma drammatica impressionante. 
 
Punch, che è stato presentato alla quattordicesima edizione del FEFF, è incentrato su un liceale problematico che vive una crisi di identità quando scopre che sua madre, che lo ha abbandonato da neonato, non è coreana bensì filippina. Thread of Lies, invece, racconta di una studentessa che si suicida e del senso di colpa e di confusione che questo atto ingenera negli altri. Entrambi i film affrontano temi complicati ma lo fanno in maniera sorprendentemente fluida e sensibile. 
 
A Melody to Remember è un tipo di film diverso, ma la forza drammatica di Lee traspare chiaramente anche in questa storia. Infine, non si può parlare di questa pellicola senza menzionare le capacità degli attori bambini. Si potrebbe dire che la Corea è testimone dell’arrivo di un’intera generazione di piccoli attori di grande talento (e molto ben preparati). Questo si vede in alcune memorabili interpretazioni infantili nei film del 2016, come The World of Us e Making Family
 
Ma la natura corale di A Melody to Remember presenta veramente la profondità di tali giovani talenti, e la crescente capacità dei registi di far leva su di essi. Ovviamente senza nulla togliere ai protagonisti adulti, che sono notevoli, soprattutto se parliamo del cattivo perfettamente interpretato da Lee Hee-jun. Ma, alla fin fine, il film è tutto nelle mani dei ragazzini.
Darcy Paquet
FEFF: 2016
Regia: LEE Han
Anno: 2016
Durata: 124'
Stato: South Korea

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