Kadokawa Haruki sfruttò l’occasione degli “idol movies” per rivalsa, e produsse vagonate di queste piattaforme di lancio per idoli di sesso maschile e femminile. E fu del tutto naturale che chiamasse Obayashi a dirigere i film più importanti, facendo ancora una volta ricorso alle inclinazioni naturali di OB, che con House aveva anche aperto la strada ai film “Lolicon” (“il complesso di Lolita”), in cui le ragazzine venivano presentate in modo piuttosto sessualizzato.
Il primo “idol film” del duo fu School in the Crosshairs, conosciuto anche come The Aimed School (Nerawareta gakuen, 1981), adattamento di un bestseller di fantascienza interpretato dalla famosa giovane attrice nonché idolo Yakushimaru Hiroko, che aveva iniziato la sua carriera tre anni prima sotto l’ala protettrice di Kadokawa e che negli anni che seguirono diventò l’emblema dei film di idoli della casa di produzione, interpretando Sailor Suit and Machine Gun (Sera-fuku to Kikanju, 1981) di Somai Shinji, Legend of Eight Samurai (Satomi Hakken-den, 1983) di Fukasaku Kinji e W’s Tragedy (W no Higeki, 1984) di Sawai Shinichiro, che figuravano tra i film di maggior successo degli anni Ottanta.
In School in the Crosshairs Yakushimaru veste i panni di Yuko, una liceale che deve difendere la propria scuola da un attacco extraterrestre sotto forma di una nuova studentessa appena arrivata che utilizza la sua abilità sensitiva per obbligare le sue compagne ad assecondarla e trasformare il liceo in un’area operativa tradizionalista e ai limiti del fascismo, necessaria agli alieni per assumere il controllo del pianeta Terra.
Yuko scopre le proprie abilità telecinetiche latenti e si allea con Koji, il suo giovane fidanzato del club di kendo, per combattere insieme gli invasori.
Il film è praticamente un fantasy puro, infarcito di trucchi cinematografici ed effetti speciali analogici tipici di Obayashi, che però stavolta sono supportati da un nucleo narrativo più forte e da un personaggio centrale ben sviluppato (e qui si sente l’influenza personale di Kadokawa), una bella differenza rispetto a House e Kindaichi.
La battaglia finale tra Yuko e Kyogoku, l’entità aliena simile a un demone che ha messo gli occhi sulla scuola, con il suo carico di effetti speciali, la sua sfrenata e allucinante inverosimiglianza, riesce davvero a superare House.
Ma è anche una brillante dichiarazione di OB sul conformismo e sulla libertà di pensiero molto probabilmente indirizzata alla società nipponica in generale e all’industria del cinema in particolare.
Malgrado la storia sia stata riproposta molte volte sotto forma di serie televisive, di animazione e di altri film in live-action, la versione di Obayashi è considerata sempre la migliore.
Il film era un ennesimo indicatore dell’impegno di Obayashi a realizzare film personali, impegno evidenziato anche dal fatto di aver assegnato al figlio di Tezuka Osamu, Macoto, il ruolo del vendicativo nerd Arikawa, che si unisce volentieri agli alieni nella loro conquista della scuola. In seguito Macoto è diventato a sua volta regista.