quando mise da parte il film per recitare in una coproduzione tra Stati Uniti e Hong Kong dal titolo I
Questo sarebbe stato il suo ultimo film completato, visto che Lee morì pochi giorni prima dell’uscita del film e gli spezzoni incompleti che aveva girato vennero consegnati agli archivi. Materiale di quel valore, però, non poteva resta a lungo chiuso in una cassaforte e nel giro di pochi anni la casa di produzione Golden Harvest decise di costruirvi intorno un intero lungometraggio.
Anche se il film che ne risultò, L’ultimo combattimento di Chen può sembrare uno degli spettacoli più bizzarri del cinema di Hong Kong, è anche la fonte – grazie alle scene del divo che combatte con la sua celeberrima tuta gialla – di molte delle immagini più iconiche di Bruce Lee.
Per assemblare il materiale girato da Lee in un unico lungometraggio, i produttori si rivolsero al regista de I 3 dell’Operazione Drago, Robert Clouse, che contribuì a elaborare una nuova sceneggiatura (con lo pseudonimo di Jan Spears), ricorrendo a espedienti narrativi come un volto sfigurato e il travestimento per mascherare delle controfigure, guidate dal maestro di arti marziali coreano Kim Tai-jong.
Secondo il nuovo intreccio, il campione hongkonghese di kung fu Billy Lo (Bruce Lee e i suoi sostituti) e la sua fidanzata, la cantante americana Ann (Colleen Camp) si rifiutano di firmare un contratto con un racket che controlla una grande e losca attività nel settore dell'intrattenimento.
La società sta espandendo il suo impero discografico e intende anche occuparsi del redditizio settore dei combattimenti, e quando Lo li respinge viene mandato un sicario per farlo fuori.
Il colpo di pistola in faccia però non uccide Lo, che in ospedale decide di fingersi morto per continuare a proteggere Ann e annientare il racket sotto mentite spoglie.
Certamente L’ultimo combattimento di Chen si discosta di molto dal cinema coerente e di buona qualità che si ritrova in Dalla Cina con furore e in L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente, nonostante la presenza dei premi Oscar Gig Young e Dean Jagger e la bella colonna sonora di John Barry.
I sostituti sono di un'ovvietà ridicola e viene riciclato del vecchio materiale di Lee, ma la cosa più imbarazzante di tutte è che per la messa in scena della finta morte di Billy Lo vengono utilizzate delle scene del vero funerale di Bruce Lee.
Eppure, per gli appassionati del cinema di arti marziali, per non parlare dei fan delle nefandezze più estreme del cinema di serie B, L’ultimo combattimento di Chen non è privo di meriti.
La nuova trama non lesina sull’azione, e i vari sosia di Lee mettono in scena una gamma impressionante di combattimenti divertenti, da una rissa di strada a una battaglia ricca di acrobazie con una banda di sgherri motociclisti e, nella versione uscita a Hong Kong, un’emozionante lotta all’interno di una serra con Casanova Wong.
Un incontro di pesi massimi su un ring di pugilato di Macao invece ci regala una feroce battaglia tra l’esperto di karate americano Robert Wall e Sammo Hung, che nel film ha fatto anche il coreografo d’azione e il co-regista, anche se non accreditato, nonché uno scatenato scontro post-partita in uno spogliatoio.
Ma tutto questo serve soltanto a introdurre l’azione principale con il vero Lee, un gran numero da applauso che riadatta la sceneggiatura incompleta, la quale prevedeva che l’eroe combattesse un nemico dietro l’altro ascendendo i diversi livelli di una torre.
Ora invece i livelli diventano i piani sopra a un ristorante, e a ogni tappa Lee incontra avversari diversi: dall’artista marziale filippino-americano Dan Inosanto che combatte con le armi, al giocatore di basket americano Kareem Abdul-Jabbar, nei panni di un gigantesco lottatore di kung-fu (un combattimento in più, con l’asso coreano di hapkido Ji Han-jae, si trova nella versione internazionale).
Queste scene finali si distinguono da tutto il resto con una sfilza di inquadrature iconiche e L’ultimo combattimento di Chen lascia l’amaro in bocca per quello che avrebbe potuto diventare se fosse stata portata a termine la visione originaria di Lee.