The Mission

In una discussione sul cinema di Hong Kong dopo il passaggio alla Cina, uno potrebbe sostenere che non Johnnie To ma qualcun altro debba essere considerato il regista più rappresentativo di Hong Kong. Ma probabilmente uscirebbe perdente dal dibattito. Dai superbi film polizieschi ai grandi successi popolari, To insieme alla sua azienda Milkyway Image costituisce da oltre vent’anni la figura di maggior spicco del cinema di Hong Kong, guadagnandosi il plauso della critica, il successo al botteghino e il riconoscimento dei festival cinematografici internazionali. Anche quando si dilettano con generi più leggeri, Johnnie To e la sua squadra della Milkyway Image si distinguono per le loro produzioni creative, intelligenti e sorprendenti. Data la sua ampia e spesso imponente produzione, sarebbe difficile scegliere un unico film rappresentativo di Johnnie To.
Oppure si potrebbe semplicemente scegliere The Mission, il prototipo dei film polizieschi di Johnnie To che è anche la sua opera più semplice, sobria ed elegante. Cinque uomini appartenenti a una triade (Anthony Wong, Francis Ng, Lam Suet, Roy Cheung e Jacky Lui) vengono assoldati per proteggere il capobanda Boss Lung (Eddy Ko) dai sicari. I cinque uomini all’inizio si conoscono appena, ma poi finiscono per formare un sodalizio che permette loro di lavorare insieme e persino di destreggiarsi in mezzo a un conflitto interno che minaccia le loro vite. The Mission non è un film tanto accomodante: la sce­neggiatura non fornisce spiegazioni per ogni minima sfumatura. Quel che importa è che il pubblico capisca il codice inespresso che governa le triadi e la fratellanza che unisce gli uomini. In The Mission Johnnie To non vuole tanto raccontare una storia, ma introdurre il pubblico a questo particolare punto di vista sulla malavita.
Se si dovesse descrivere The Mission con una sola parola, il termine giusto sarebbe “precisio­ne”. Dal primo minuto del film, la meticolosità dei dettagli e della recitazione ci mostrano quanto sono in gamba questi uomini. Pianificano tutto con attenzione, vogliono conoscere esattamente la sensibilità del grilletto delle loro armi, esaminano ogni angolo della tenuta di Lung. I loro movimenti sono precisi; bonificano le stanze come fossero uomini dei servizi segreti e si dispongono tranquillamente in formazione al momento di lasciare una posizio­ne. E ciò che più conta, nei conflitti a fuoco sono precisissimi. The Mission non è “un bal­letto di pallottole”. Nelle sparatorie, ciò che conta è coprirsi adeguatamente, prendere accu­ratamente la mira e mostrare una pazienza illimitata. Come i suoi personaggi, Johnnie To è preciso nella regia, e imprime al film un ritmo metodico ma giocoso. Nulla è lasciato al caso: nel film, tutti hanno una funzione, anche se è solo quella di starsene lì facendo finta di non fare nulla. Anche i momenti più leggeri sono precisi – in particolare la famosa scena in cui i cinque uomini tirano calci a un pallone fatto di carta straccia nell’atrio di un ufficio, mentre aspettano Lung. Girata in piano sequenza, la scena stabilisce personaggi e relazioni senza che venga detta una sola parola, in base a chi e quando calcia il pallone, e a chi ci mette più tempo a respingerlo. È una scena meravigliosa e acuta, che sembra buttata là ma racchiude in sé lo sviluppo dei personaggi più di quanto farebbero due sottotrame supplementari in un altro film. La colonna sonora al sintetizzatore di Chung Chi-wing, che martella in testa come un anabolizzante, aggiunge brio, mentre gli attori ricorrono a sguardi impassibili o a lievi inclinazioni del capo per trasmettere diverse emozioni. Questi uomini sono professio­nisti, come Johnnie To, e i professionisti lasciano che siano le loro azioni a parlare.
Se avete ancora dubbi sul fatto che The Mission debba essere considerato il film che meglio rappresenta l’opera di Johnnie To, basta pensare a Exiled, il suo poliziesco d’a­zione del 2006. Pieno di esplosivi scontri a fuoco e grondante di machismo, Exiled è il beniamino dei fan e sembra l’omaggio personale di To al proprio canone storico di film polizieschi; è interpretato da Anthony Wong, Francis Ng, Lam Suet, e Roy Cheung – quattro dei cinque attori protagonisti di The Mission. Forse è Johnnie To stesso a suggeri­re quale film, tra tutti i suoi celebri polizieschi, lo rappresenti di più. E ricorre all’azione, non alle parole, per dircelo.
Ross Chen (www.lovehkfilm.com)
FEFF: 2017
Regia: To Johnnie
Anno: 1999
Durata: 84
Stato: Hong Kong

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