I produttori di film pink (porno softcore girati con pellicola 35mm) negli anni Sessanta raramente li realizzavano a colori, in quanto i bassi budget non lo consentivano. Blue Film Woman, diretto da Mukai Kan e distribuito dalla società di produzione Kokuei nel 1969, è uno dei rari pink degli anni Sessanta a essere stato girato interamente a colori (nei film pink dell’epoca il colore era più comunemente usato solo per le scene di letto).
Il film riflette inoltre la sua epoca di eccessi e di ricerca, con un inizio che presenta musica di sitar, effetti di luce psichedelici coloratissimi e immagini allucinatorie di un corpo nudo di donna. La storia, tuttavia, cambia registro di colpo per andare sul melodramma di tipo più convenzionale: Sakata (Shima Ryuji), un agente di borsa di Osaka, perde tutto quando le sue azioni crollano. La moglie (Koyanagi Rika) e la figlia Mariko (Hashimoto Miki) gli impediscono di suicidarsi ma il suo finanziatore, l’anziano filibustiere Uchiyama (Fujii Mitsugu), si rifiuta di dargli più tempo per restituire il prestito che lo sta schiacciando.
Quando però Sakata e sua moglie dicono a Uchiyama che farebbero “qualunque cosa” pur di evitare la rovina, il vecchio squalo acconsente a un’estensione dei termini di pagamento senza ulteriori interessi a una sola condizione: di poter fare sesso con la moglie nella camera al secondo piano mentre Sakata attende nella biblioteca al primo piano. Con riluttanza la moglie accetta e sta adempiendo al suo compito nell’accordo, quando Mariko rientra da scuola e coglie lei e Uchiyama in flagrante.
Uchiyama a questo punto se ne esce con una nuova, perversa idea: in cambio di un ulteriore proroga del prestito la moglie inizierà suo figlio Hiroshi, mentalmente disturbato, ai piaceri della carne. La donna accetta di nuovo, ma la cosa si conclude in orrore e tragedia. Dopo che sua madre è morta e suo padre è costretto a letto, Mariko lascia la scuola e diventa ballerina in un club, ma riesce a preservare la propria virtù nonostante un’improvvisa aggressione sessuale ad opera del rozzo direttore del club. Poi anche suo padre muore e Mariko decide con determinazione di vendicarsi di Uchiyama. Il suo piano è di usare il proprio corpo per far soldi e successivamente comprare azioni e battere il vecchio sporcaccione sul suo stesso terreno.
Così come viene interpretata dall’esordiente Hashimoto Miki, Mariko non è il solito oggetto di piacere dei film pink: è una ragazza ben allevata e proveniente da una famiglia di classe media che entra nell’industria del sesso con riluttanza. Mariko però dimostra di essere figlia di suo padre vendendo freddamente la propria verginità per una somma vertiginosa e pianificando con intelligenza di far pagare in modi del tutto inaspettati le notti di divertimento concesse agli uomini d’affari suoi clienti.
Il film purtroppo non è l’ode all’emancipazione femminile che ci si potrebbe aspettare da questa trama. Un motivo era indubbiamente il pubblico di riferimento: uomini molto simili alle vittime di mezza età di Mariko, che nel 1969 erano inclini a considerare l’emancipazione della donna con preoccupazione o disprezzo. Un altro motivo era una più generale preferenza culturale per le protagoniste tormentate piuttosto che vincenti. Ma anche così, Blue Film Woman merita il suo posto di classico del genere pink, e apre la strada agli esperimenti narrativi e formali degli anni Settanta.
Mukai Kan
Mukai Kan è nato nel 1937 a Dairen nel Manchukuo (oggi Dalian, Cina). Ha debuttato nel 1964 col film educativo Two Boys. Nel 1965 ha diretto il suo primo film pink, Flesh. Nei decenni successivi ha diretto quasi 150 film, poroducendone quasi 500. La compagnia Shishi Production, da lui fondata nel 1979, ha consentito a vari noti registi, come Takita Yojiro, Zeze Takahisa e Sato Hisayasu, di debuttare. Negli anni Novanta si è dedicato al mercato home video e nell’ultima parte della carriera ha diretto anche film non pink, come il “road movie con vecchietta” Going West (1997). Mukai è morto nel 2008.
FILMOGRAFIA
1965 – Flesh
1966 – Bait
1966 – Chronicle of an Affair 2
1969 – Blue Film Woman
1971 – Flesh Futon
1997 – Going West
1999 – Hometown
2001 – Last Dance
2004 – School Reunion
Mark Schilling