Dear Ex segue tre persone, tutte collegate tra loro a causa di una quarta persona che muore prima dell’inizio del film. L’adolescente Song Chengxi (Joseph Huang) perde suo padre Song Zhengyuan (Spark Chen della band musicale Quarterback), morto di cancro; ma invece di poterne piangere la morte, si ritrova invischiato in una faida tra la madre vedova Liu Sanlian (Hsieh Ying-xuan) e Jay, l’amante gay del padre (il divo televisivo Roy Chiu). Prima di morire, Zhengyuan ha indicato Jay come beneficiario della sua assicurazione sulla vita, e la cosa ha fatto imbestialire Sanlian, rendendola ancora più prepotente di prima. Chengxi, ormai stufo, trasloca nel brutto appartamento di Jay. Già in contrasto a causa di amore e denaro, il trio sembra pronto per nuovi conflitti.
E i conflitti arrivano, ma allo stesso tempo si apre anche uno spiraglio per un rapporto e una potenziale riconciliazione. Sanlian chiama Jay “om-ante” per prendersi gioco della sua omosessualità e del suo ruolo da terzo incomodo, ma Zhengyuan nei suoi ultimi giorni di vita faceva riferimento a Jay come a suo “marito”. L’idea di Jay come marito rende Sanlian qualcosa di simile a un’amante, e il termine diventa una provocazione che Jay utilizza per far arrabbiare ulteriormente Sanlian. Chengxi è più in contrasto con sua madre che con Jay, ma si chiede se quest’ultimo non sia una cattiva persona. Dopotutto è stato lui la causa della separazione dei suoi genitori, quindi deve per forza essere cattivo, no? Ma con il tempo che Chengxi trascorre con Jay, e con l’aiuto di alcuni flashback e di un doloroso colpo di scena, la profondità dell’amore di Jay nei confronti del padre del ragazzo viene progressivamente rivelata.
Mentre Jay si espone, lo fa anche Sanlian, che all’inizio era disposta a fare di tutto pur di ferire Jay, ma ora inizia a cambiare registro man mano che scopre più cose su Jay e sulla sua vita. Dear Ex presenta i suoi personaggi sia come aguzzini che come vittime, con difetti che possono mascherare le loro capacità di fare del bene. Possono essere cattivi e sgradevoli, ma anche gentili e rispettabili, se ne hanno la possibilità. Gli essere umani sono mossi da qualcosa di più dell’egoismo, dell’identità e della ricchezza, e giudicarli senza vederli a 360 gradi non fa bene a nessuno. Questo è un messaggio familiare, eppure in qualche modo viene trascurato. Con le persone che nella vita reale si allontanano sempre più le une dalle altre, abbiamo davvero bisogno che qualcuno ci ricordi il significato dell’umanità condivisa.
La co-regista Mag Hsu e lo sceneggiatore Lu Shih-yuan sono apprezzati per il loro lavoro televisivo e in superficie Dear Ex, possiede delle caratteristiche simili a quelle di una serie tv drammatica. La rete dei rapporti interpersonali è simile a quella di una soap opera e la trama e i meccanismi narrativi non hanno nulla di nuovo. Inoltre la sceneggiatura verso la fine si fa un po’ troppo sdolcinata. Nel complesso, però, il film contiene abbastanza sorprese e sfumature da permettere alle sue idee comuni di decollare. Mag Hsu e il co-regista Hsu Chih-yen sviluppano storia e personaggi in maniera relativamente contenuta e temperano il pathos con un acuto e sommesso senso dell’umorismo. Giustamente, un film su personaggi molto sfaccettati deve per forza possedere anch’esso molte sfaccettature.
La gamma di emozioni esplorate nel film consente agli attori un maggiore spazio espressivo. Hsieh Ying-xuan è ragguardevole nel ruolo di Liu Sanlian, la cui arroganza è una copertura per le sue insicurezze. George Huang è bravo nel ruolo meno dinamico ma forse più importante dell’“ex” di Song Zhengyuan, che è interpretato in modo disarmante da Spark Chen. Roy Chiu ha invece il ruolo dalla portata più ampia; ex idolo televisivo, Chiu interpreta il cuore carismatico e cruciale del film, e lo fa in maniera esemplare. Uno dei piaceri nel guardare i film di varie parti del mondo è dato dal modo in cui le diverse culture presentano esperienze umane comuni. La morte di una persona amata, la rottura di un matrimonio, la formazione di un’identità: sono cose che possono accadere a chiunque e ovunque. Dear Ex è un film dell’Estremo Oriente e presenta molte sfumature e ritmi esistenziali della vita di Taiwan, ma in definitiva è un racconto universale di affetti familiari e di nobili ideali umani.
Mag Hsu
Mag Hsu (n. 1966) è una scrittrice e regista teatrale, le cui sceneggiature televisive sono state spesso candidate a premi. Gli scritti di Hsu sono così popolari da essere richiesti in tutta l’Asia: le sue serie tv sono stati acquistate dalla Corea del Sud per farne dei possibili remake, mentre un suo romanzo è stato adattato in Giappone in un fumetto e una serie tv. Fra i suoi prodotti televisivi più popolari ci sono Mars (2004), Silence (2005) e In Time with You (2011). Dopo aver diretto due serie televisive, Hsu ha fatto il grande salto verso il cinema e ha girato Dear Ex, insieme al famoso regista di video musicali Chih-yen Hsu.
FILMOGRAFIA
2018 – Dear Ex
Hsu Chih-yen
Hsu Chih-yen (nato nel 1985) è un cineasta noto per la grande creatività. Si è fatto notare con i video musicali, molti dei quali per artisti della leggendaria etichetta musicale di hip-hop KAO! come Miss Ko, DJ Didilong e Soft Lipa. Dopo essere diventato uno dei più richiesti registi di videoclip di Taiwan, Hsu ha affiancato la sceneggiatrice Mag Hsu, mescolando la propria creatività e senso visivo con l’abilità di lei con le storie e gli attori. Dear Ex è il primo lungometraggio dei due. coppia di registi.
FILMOGRAFIA
2018 – Dear Ex
Ross Chen (www.lovehkfilm.com)