Dragon Inn

L’audacia cinematografica di Brigitte Lin era sotto gli occhi di tutti nelle sue celebri collaborazioni con Tsui Hark. Nei sei film che ha interpretato con Tsui in veste di regista o di produttore, Lin si è cimentata con alcune delle sue performance più sorprendenti, lanciandosi in scene d’azione e in stravaganti ruoli en travesti ogni tanto.

Tra i più movimentati c’è Dragon Inn, diretto da Raymond Lee e prodotto da Tsui, un remake carico di adrenalina dell’omonimo classico di King Hu del 1967.
Ambientato nelle vaste distese del deserto cinese e in una locanda isolata, il film si apre con una rapida introduzione ai tumulti della dinastia Ming. La potente Camera dell’Est, guidata da eunuchi come lo spietato capo Tsao Siu-yan (Donnie Yen), controlla l’imperatore ma vuole ancora più potere. Si scatenano sanguinose epurazioni per spazzare via gli avversari e il Segretario alla Difesa Yang Yu-hin è l’ultimo a essere giustiziato. Per dare la caccia a Chow Wai-on (Tony Leung Ka-fai), braccio destro del funzionario assassinato, Tsao manda nel deserto come esche i due figli di Yang.

In un primo momento il piano sembra funzionare. Gli oppositori arrivano davvero e la spadaccina mascherata Yau Mo-yin (Brigitte Lin, in costume maschile) si lancia subito in un combattimento sull’orlo di un dirupo, mentre i suoi compagni prendono i ragazzini. Quando però si allontanano dirigendosi verso il confine, l’esercito di Tsao si lancia al loro inseguimento, per trovare Chow e farlo fuori. Quando Yau, i suoi uomini e i fuggiaschi si fermano al Dragon Inn, i loro inseguitori della Camera dell’Est li raggiungono e ne segue un pericoloso gioco di gatto e topo. 

Affrontare un remake dell’immenso film di King Hu – un innovativo film wuxia dalla messa in scena impeccabile – scoraggerebbe chiunque e Dragon Inn di Tsui e Lee (noto anche come New Dragon Inn) gioca la carta del sensazionalismo per portare a termine il compito. La locanda stessa simboleggia questo approccio insolito: gestita dalla subdola locandiera Jade King (Maggie Cheung), che seduce, deruba e uccide di persona i suoi clienti, il posto è un covo di furfanti che nel menu prevede segretamente carne umana. Come nel precedente lavoro di King Hu, la situazione di stallo che si verifica alla locanda è un grande motivo di attrazione. Ma mentre il film originale si distingueva per l’azione tesa e decisa, scandita dai ritmi dell’opera cinese, nella versione del 1992 i combattimenti con la spada sono turbinii brevi e frenetici. Ma le coreografie d’azione di Ching Siu-tung e di Yuen Bun non si limitano ai combattimenti: una delle chicche del film è una schermaglia che si svolge in bagno, in cui Brigitte Lin e Maggie Cheung lottano per i vestiti e alla fine la locandiera resta nuda e sprezzante sul tetto. 

Anche se inizialmente Lin si impone sullo schermo per le sue acrobazie con la spada, il suo personaggio si evolve nel nucleo emotivo di un triangolo amoroso tra Yau, Chow e Jade King. La vivace rivalità tra Yau e Jade King – una audace e concentrata, l’altra subdola e sfuggente – è una tale delizia che, in confronto, il Chow di Tony Leung Ka-fai è insignificante. Nel finale poi Lin, Cheung e Leung sono impegnati in una sequenza di combattimento fisicamente impegnativa, e il divo delle arti marziali Donnie Yen riesce finalmente a esibirsi nelle sue mosse nel deserto ostile. I film wuxia hongkonghesi dei primi anni Novanta prosperavano spingendo l’intrattenimento sul grande schermo verso estremi sempre più esagerati, e quando Dragon Inn si avvia alla conclusione con il suo pazzesco spettacolo di combattimenti volanti e sapienti massacri, dimostra chiaramente di non fare eccezione.

Raymond Lee

Raymond Lee Wai-man, nato a Hong Kong nel 1950, ha iniziato a lavorare per il cinema e la tv nel 1972, inizialmente come tecnico di ripresa e poi dirigendo telefilm. Dopo avere lasciato la tv ha esordito nella regia cinematografica con Set Me Free! (1988). In seguito è stato assunto dalla Film Workshop, dove ha collaborato con il regista e produttore Tsui Hark per la realizzazione di opere chiave, come la regia di Dragon Inn (1992) e la co-regia di East Is Red (1993). Dopo aver lasciato la Film Workshop, Lee ha continuato a dirigere film, come To Be No. 1 (1996) prima di tornare alla regia di serie televisive.
Tim Youngs
FEFF: 2018
Regia: Raymond LEE
Anno: 1992
Durata: 103'
Stato: Hong Kong

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