Forgotten

Jin-seok (Kang Ha-neul, New Trial) trasloca in una nuova casa con la sua famiglia, composta da papà, mamma e suo fratello Yu-seok, dall’intelligenza brillante ma disabile. Nella casa nuova Jin-seok percepisce con disagio un senso di déjà vu, soprattutto per quanto riguarda una stanza inaccessibile che si trova di fronte alla sua camera da letto, ma lo respinge. Va tutto bene finché, in una notte di pioggia, Yu-seok viene rapito da un gruppo di malviventi. Al suo ritorno, diciannove giorni dopo, il fratello maggiore non sembra ricordare nulla di quanto gli è accaduto. Jin-seok, invece, inizia a notare cose allarmanti: Yu-seok sgattaiola fuori casa di notte, incontra personaggi sospetti e parla come un boss della malavita; sembra dimenticare qual è la sua gamba malata e così via. Jin-seok si convince che qualcun altro si stia spacciando per suo fratello, ma la verità che scopre è di gran lunga più strana e sconvolgente.

Forgotten ha avuto un certo successo al botteghino, con 1,83 milioni di biglietti venduti durante la stagione invernale del 2017, in parte per merito dei suoi due giovani protagonisti, Kang e Kim, che hanno sviluppato uno zoccolo duro di fan tra gli appassionati dei musical e delle serie tv. La sceneggiatura originale del regista Jang Hang-jun (Break Out) è una curiosa diavoleria che sembra comprimere in un unico film l’intera stagione di una serie televisiva dei primi anni Duemila condendola con sangue e parolacce. A differenza dei thriller coreani adattati da serie di fumetti apparse sul web, che sono più liberamente costruiti e concettualmente misteriosi, Forgotten, pur essendo altrettanto improbabile, almeno riesce a mantenere l’attenzione degli spettatori con i suoi espedienti narrativi elaborati e simili a un cubo di Rubik. Tuttavia, chi si sente meno legato alla stilistica dei drammi televisivi coreani, con l’immancabile spiegamento di immagini al rallentatore, montaggio rapido e narrazione espositiva prolissa, forse preferirà le prime.

Una questione che mi interessa sono i riferimenti del film a Oldboy, e i modi in cui Jang sceglie di elaborarli nella seconda metà della storia. Come alcuni studiosi che insistono nel leggere Oldboy come una parabola della battaglia (persa) dell’uomo comune coreano contro i mali del capitalismo neoliberale, Jang si mette a raccontare nuovamente la traumatica storia della crisi finanziaria del Fondo Monetario Internazionale del 1997 sotto la maschera di un racconto giallo. Indipendentemente dal fatto che di per sé questa sia o meno una buona idea, diventa però subito chiaro che, per farlo, Jang lega ogni elemento narrativo o caratterizzazione – compresa la vera identità di Yu-seok e la verità che sta dietro alla perdita di memoria di Jin-seok – a un momento mutuato da Oldboy, e un “tragico” epilogo in cui nessuno in realtà affronta la propria responsabilità morale.

Gli attori affrontano coraggiosamente la narrazione complicata e le ingarbugliate motivazioni dei personaggi. Kang Ha-neul è chiaramente in gamba, considerando il trucco pesante e sgradevole che deve portare nella seconda parte del film. Kim Mu-yeol ha una sorte migliore, ma è anche vero che, dopo attenta riflessione, la sua caratterizzazione non ha molto senso. Nel comparto tecnico, il direttore della fotografia Kim Il-yeon e quello delle luci Kim Min-jae (che in passato hanno già lavorato insieme per The Mimic e A Single Rider) utilizzano una tavolozza densa e oscura, con lampi di luce accecante che illuminano aree ben precise dello schermo, rinforzando così la cupa atmosfera della casa ma conferendo nel contempo alle immagini una certa eleganza visiva.

Jang Hang-jun

Il primo film a cui ha lavorato Jang Hang-jun è stato la commedia The Adventures of Mrs. Park del 1996, del quale ha curato la sceneggiatura. Ha esordito alla regia nel 2002 con la commedia Break Out (a.k.a. Spark the Lighter), cui è seguita subito una seconda commedia, Spring Breeze (2003). Prima di girare Forgotten, il suo terzo film, sono passati quasi 15 anni, ma Jang intanto non è stato con le mani in mano: ha diretto e/o sceneggiato numerosi film e serie tv, è apparso in camei o parti secondarie in vari film e telefilm, compresi Hellcats (2007), Love On-Air (2011), Venus Talk (2013) e My Sassy Girl 2 (2016), e si è affermato come personalità televisiva e presentatore di spettacoli di varietà e intrattenimento.  

FILMOGRAFIA

2002 – Break Out
2003 – Spring Breeze
2017 – Forgotten
Kyu Hyun Kim
FEFF: 2018
Regia: JANG Hang-Jun
Anno: 2017
Durata: 109'
Stato: South Korea

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