Quando un lavoro di contrabbando va a finire terribilmente male, all’inizio del classico hongkonghese del 1989 My Heart Is That Eternal Rose di Patrick Tam, i destini cambiano drasticamente e ci sono tutte le condizioni per un intreccio inebriante di cinema popolare romantico e violenza incendiaria.
All’inizio del film lo spensierato Rick Ma (Kenny Bee), la sua fidanzata barista Lap (Joey Wang) e il padre di lei, il pensionato Zio Cheung (Kwan Hoi-shan), se la spassano in un bar sulla spiaggia. Ma i guai cominciano quando Rick e Zio Cheung vengono spinti ad aiutare un immigrato clandestino – il figlio del capobanda Law Man-shing – ad entrare in città. Quando il clandestino si becca una pallottola durante l’operazione, gli uomini di Law catturano Zio Cheung. Lap si congeda da Rick, che sta fuggendo nelle Filippine. Quello che Rick non sa è che Lap è stata costretta a un accordo dal minaccioso bandito Padrino Shen (Michael Chan): lei diventerà la donna di Shen in cambio della protezione per suo padre.
Sei anni dopo Lap è ancora con Shen e di lei si occupa il giovane Cheung (Tony Leung Chiu-wai), un mite componente della triade, che ha occhi solo per lei. In precedenza Lap aveva messo fine alla sua relazione con Rick con una lettera, eppure fa promettere a Cheung che la aiuterà a fuggire con Rick se mai questi dovesse riapparire. Quando Rick – diventato ormai un killer a pagamento – arriva effettivamente a Hong Kong, Lap chiama Cheung ricordandogli il patto. Allontanarsi da Shen però non sarà una passeggiata e un terribile ciclo di rivalse prende il via.
My Heart Is That Eternal Rose è l’oggetto di una presentazione speciale alla XX edizione del Far East Film Festival, che vedrà la partecipazione del veterano dell’industria cinematografica John Sham, diventato un produttore chiave a metà degli anni Ottanta dopo essere stato sia attore che redattore di una rivista. Dopo aver prodotto Final Victory, il potente film sulla malavita di Patrick Tam del 1987, Sham ha affiancato nuovamente questo regista perfezionista per realizzare l’audace visione cinematografica di My Heart Is That Eternal Rose, nel 1989. Il film, dinamico e diretto, disegna legami molto forti e intense sparatorie, catturando il tutto con grande finezza. La scenografia è esemplare e la fotografia fluida e colorata di Christopher Doyle e David Chung rende le immagini un vero godimento – dapprima diffuse e sognanti, poi spigolose man mano che la situazione si aggrava. E come nei precedenti The Sword (1980) e Love Massacre (1981), Tam applica un montaggio preciso e rapido per incrementare lo spavento nel climax del film, in questo caso con un eroico combattimento contro un’orda di teppisti ben armati.
Prima di My Heart Is That Eternal Rose il protagonista Kenny Bee non era particolarmente noto per ruoli da duro, ma Tam riesce benissimo a trasformare il suo personaggio sullo schermo in un audace assassino, mentre gli eventi si sviluppano. Joey Wang ha un ruolo forte e tormentato mentre Tony Leung Chiu-wai affascina per un’interpretazione sensibile che si discosta dagli stereotipi dei banditi di celluloide. Al botteghino il film non ha avuto risultati brillanti, ma la recitazione di Leung è stata riconosciuta con il premio come miglior attore non protagonista agli Hong Kong Film Awards e il film è diventato uno dei titoli da non perdere per gli amanti del cinema hongkonghese. Tam, da parte sua, dopo My Heart Is That Eternal Rose ha accantonato momentaneamente la regia, lasciando in sospeso i suoi fan, e soltanto nel 2006 ha realizzato un nuovo film, l’acclamato dramma sul rapporto padre-figlio After This Our Exile.
Patrick Tam
Patrick Tam Kar-ming (n. 1948), figura chiave della New Wave hongkonghese, è entrato nell’industria cinematografica attraverso l’emittente TVB, attirando l’attenzione per i suoi audaci approcci sperimentali. Il suo primo lungometraggio è il film wuxia The Sword (1980), seguito nei due anni successivi da altri due classici della New Wave, Love Massacre e Nomad. Dopo My Heart Is That Eternal Rose (1989), Tam si è allontanato dalla regia per dedicarsi al montaggio di opere di altri registi come Wong Kar-wai e Jeff Lau e all’insegnamento in Malesia e a Hong Kong. È tornato alla regia nel 2006 con il premiato After This Our Exile.
FILMOGRAFIA
1980 – The Sword
1981 – Love Massacre
1982 – Nomad
1984 – Cherie
1987 – Final Victory
1988 – Burning Snow
1989 – My Heart Is That Eternal Rose
2006 – After This Our Exile
Tim Youngs