Ryuichi Sakamoto: CODA

“Voglio fare musica ancora di più” è stata la reazione del musicista e compositore giapponese Sakamoto Ryuichi quando gli è stato diagnosticato un cancro alla gola nel 2014. Non è passato molto tempo dalle terapie che ha iniziato a lavorare a un nuovo album, async, uscito all’inizio del 2017: è questo processo compositivo che costituisce il leitmotiv del documentario. Sakamoto, per il quale tutto è musica, adora sperimentare, ad esempio usando sonorità naturali. Trae ispirazione anche dall’utilizzo del suono e della musica adottato da Andrej Tarkovskij per il film Solaris.

Il documentario inizia nei primi mesi del 2012, un anno dopo il disastro nucleare di Fukushima, con il sobrio e pensieroso Sakamoto che critica l’energia atomica e le armi nucleari. La sua preoccupazione per l’ambiente è iniziata venti anni fa e da allora è diventata sempre più politica, fino a permeare anche la sua musica. Le immagini d’archivio ci riportano Sakamoto ai tempi in cui faceva parte del gruppo di musica elettronica Yellow Magic Orchestra e come direttore della propria colonna sonora, premiata con l’Oscar, per L’ultimo imperatore.

Stephen Nomura Schible

Nato a Tokyo, ha studiato cinema alla New York University. Ha lavorato come aiuto regista del documentarista Hara Kazuo e ha poi partecipato alla produzione di film giapponesi come Eureka di Aoyama Shinji e Firefly di Kawase Naomi. È stato anche il coproduttore di Lost in Translation di Sofia Coppola. Nel 2017 ha realizzato Ryuichi Sakamoto: CODA che ha debuttato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Anderson Le
FEFF: 2018
Regia: Stephen Nomura Schible
Anno: 2017
Durata: 100'
Stato: Japan

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